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Migranti, Salvini: "Io in colpa? Meno partenze, meno morti"

20 gennaio 2019 | 09.42
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Immagine di repertorio (Afp) - AFP
Immagine di repertorio (Afp) - AFP

Continua la linea dura di Matteo Salvini su migranti e organizzazioni non governative. "Mi sento colpevole? No, meno persone partono, meno persone muoiono, più persone partono, più persone muoiono" dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini, parlando in diretta da Vasto, in Abruzzo: "I porti sono e rimangono chiusi", aggiunge.

"Gli unici veri razzisti sono a sinistra e pensano che dobbiamo risolvere i problemi del mondo e intanto chiudono gli ospedali in Abruzzo" attacca poi parlando a Lanciano. "E' strano che quando tornano le Ong davanti alla Libia ripartono i barconi. Guarda caso" fa notare il ministro Salvini. "Più ne partono e più ne muoiono, l'unico modo per salvare le vite è mettere in galera tutti gli scafisti. Va bene permettere l'arrivo di chi scappa davvero dalla guerra, ma gli scafisti devono avere la certezza che i porti italiani rimangono e rimarranno chiusi. E' l'unico modo per salvare vite umane. Guarda caso l'anno scorso, quando c'era al governo il Pd ne sono arrivati di più. Da quando sono al governo ne sono arrivati di meno e ne sono morti di meno, l'obiettivo è arrivare a quota zero".

"Io non sono stato, non sono e non sarò mai complice dei trafficanti di esseri umani" aveva scritto in mattinata su Facebook, "che con i loro guadagni investono in ARMI e DROGA, e delle Ong che non rispettano regole e ordini".

Poi dal vicepremier arriva la stoccata all'opposizione: "Quanto a certi sindaci e governatori di PD e sinistra anziché denunciare la presunta violazione dei 'diritti dei clandestini', dovrebbero occuparsi del lavoro e del benessere dei loro cittadini, visto che sono gli italiani a pagare loro lo stipendio. Sbaglio?", conclude Salvini.

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