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Il lepenista Bardella: "Francia non può proteggere chi ha mani insanguinate"

22 gennaio 2019 | 17.25
LETTURA: 5 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"E' assolutamente inaccettabile che la Francia continui a proteggere persone che hanno le mani insanguinate". Così Jordan Bardella, il 23enne capolista di origine italiana del partito francese del Rassemblement National alle elezioni europee, risponde all'Adnkronos alla domanda se Parigi debba consegnare all'Italia gli ex terroristi che si sono rifugiati in Francia. "Il nostro paese è stato troppo duramente toccato dal terrorismo, soprattutto islamista, in questi ultimi anni perché si possa continuare ad essere un rifugio per chi ha ucciso degli innocenti", afferma.

ALLEANZA LEGA-M5S - A proposito della coalizione gialloverde, Bardella dice: "Questa alleanza fra il M5S e la Lega è portatrice di speranza per tutta l'Europa e ha saputo, ritengo, restituire speranza nella politica al popolo italiano. Quando un popolo vuole riprendersi il potere e il controllo del suo destino, può farlo".

UE - Alla domanda su quale Europa si aspetta dopo il voto, il capolista di Rn alle europee spiega: "Vogliamo trasformare l'Unione Europea di Bruxelles in una grande Alleanza di Nazioni libere e sovrane, che protegga le Nazioni piuttosto che indebolirle". "Noi vogliamo che ogni Stato-Nazione possa emanciparsi dai diktat imposti dai commissari europei; la commissione europea diventerebbe una semplice segreteria destinata a coordinare progetti d'interesse generale", nota il giovane candidato del partito di Marine Le Pen. "Concretamente - continua Bardella - noi speriamo poter disporre a maggio di una maggioranza sovranista al Parlamento Europeo, o altrimenti di essere in grado di costituire una minoranza di blocco capace di far pesare le voci dei popoli sui trattati di libero scambio devastatori o sulla politica migratoria".

EUROPEE - La Lega di Salvini rimarrà a Strasburgo nello stesso gruppo del Rn anche dopo le elezioni europee? "Probabilmente", risponde il capolista del partito francese alle elezioni europee. Che poi aggiunge: "Al momento la nostra priorità è far entrare un massimo di partiti sovranisti al Parlamento Europeo il prossimo maggio". "Nei nostri rispettivi paesi - spiega - dobbiamo convincere il più possibile di europei che un'altra strada è possibile per l'Europa, una strada che rispetti la sovranità dei popoli e l'identità di ciascuno, senza imporre nulla che sia contrario all'interesse delle Nazioni. Abbiamo iniziato a costruire questo cammino con i nostri alleati della Lega da diversi anni. Matteo Salvini ha dimostrato che il risveglio dei popoli è possibile!".

AFRICA - Commentando le dichiarazioni del M5S sul colonialismo francese, Bardella sottolinea: "E' chiaro che l'ingerenza della Francia è stata assolutamente drammatica per il continente africano". "Nel 2017, Marine Le Pen esortava ad applicare ai nostri partner africani il principio di non ingerenza. Alla base del nostro progetto internazionale si trova una vera politica di co-sviluppo con i paesi d'Africa, con priorità sulle questioni d'istruzione e sicurezza, nello stretto rispetto della sovranità degli Stati", aggiunge.

LIBIA- La destabilizzazione della Libia? E' iniziata con l'intervento militare del 2012 avviato dall'allora presidente francese Nicolas Sarkozy, sostiene il lepenista, facendo riferimento anche alle nuove accuse di Matteo Salvini alla Francia. "Ci ricordiamo dell'operazione di destabilizzazione della Libia condotta da Nicolas Sarkozy con il sostegno di Francois Hollande, questo paese -aggiunge - è diventato il crocevia delle milizie islamiste e delle mafie dei trafficanti".

TAV - Sulla costruzione della linea ferroviaria Tav Torino- Lione "siamo a priori piuttosto favorevoli - dice - , ma aspettiamo i risultati dei nuovi studi lanciati in Italia in seguito al contratto di governo".

MIGRANTI - Bardella, rispondendo alla domanda se il tema dei migranti debba essere al centro del voto europeo di maggio come sostiene il leader ungherese Viktor Orban, sottolinea la necessità di regolare i flussi di migranti "con un ritorno alle frontiere nazionali". "Secondo un recente studio dell'Eurobarometro pubblicato lo scorso autunno, l'immigrazione resta la principale preoccupazione degli europei - rimarca - quella migratoria è senza dubbio l'una delle maggiori sfide del nostro continente nel XXI secolo, tenendo conto dell'esplosione demografica africana e delle tensioni geopolitiche". "Noi auspichiamo chiaramente di regolarne il flusso con un ritorno alle frontiere nazionali, con una maggiore lotta contro l'immigrazione clandestina così come con delle politiche dissuasive. Possiamo naturalmente stringere numerosi accordi e partenariati con i paesi vicini ma anche con agenzie come Frontex, il cui ruolo sarebbe da ridefinire".

GILET GIALLI - Parlando dei gilet gialli, Bardella dice come le loro rivendicazioni "in Francia corrispondono in gran parte al programma del Rassemblement National". "Quando si parla in strada con i gilet gialli, gli si può rispondere punto per punto con il programma presidenziale di Marine le Pen. Non abbiamo bisogno di speculazioni o di agitarci come possono fare altre formazioni politiche, siamo stati sempre vicini ai francesi", afferma. "A differenza di M5S, i gilet gialli non costituiscono un'entità politica: al contrario si tratta di un movimento di collera che ha saputo mobilitare attorno a preoccupazioni sociali francesi di diverse sensibilità politiche", nota infine Bardella, commentando le aperture fatte da Di Maio ai gilet gialli.

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