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Venezuela

Venezuela, chi difende Maduro

24 gennaio 2019 | 14.09
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(Afp)
(Afp)

"E' stato un colpo di Stato organizzato dagli Stati Uniti come quello in Cile contro Allende nel '73". Non ha nessun dubbio Giorgio Cremaschi ex Fiom, nella delegazione internazionale che osservò le elezioni in Venezuela che incoronarono Nicolas Maduro presidente, ad attaccare duramente l'autoproclamazione di Juan Guaidò. "Che la situazione economica sia drammatica è vero anche dopo il boicottaggio internazionale", dice conversando con l'Adnkronos.

"Ho partecipato alle elezioni come osservatore in una delegazione di cui faceva parte anche l'ex presidente del governo spagnolo Josè Zapatero e ho potuto constatare che sono state elezioni libere e regolari e che Maduro è un presidente regolarmente eletto a cui va tutto il mio sostegno", conclude.

Di simile avviso il professore Gianni Vattimo, ex senatore e parlamentare europeo, che negli anni passati aveva manifestato le proprie simpatie politiche per Maduro. "Sono molto preoccupato per le sorti del Venezuela e del popolo venezuelano. Cosa devo dire? So bene di non essere molto in sintonia con il clima politico che c'è in giro, ma io continuo a essere convinto che tutto quello che è successo e che succederà in Venezuela è opera delle interferenze degli Stati Uniti".

"Mancanza di medicine - ricorda Vattimo in una dichiarazione all'Adnkronos - scarsezza di cibo, inflazione alle stelle, sfruttamento da parte delle multinazionali delle risorse petrolifere e quindi una situazione sociale sull'orlo del collasso... come è possibile che tutto ciò sia maturato nel tempo, se non con la pressione almeno con il colpevole disinteresse, delle grandi potenze occidentali? Sono convinto che il malcontento popolare ci sia e sia fondato ma da dove viene, da chi è stato causato se non pilotato?".

"E sono anche convinto che lì ci sia stata un'azione strategicamente orientata del potere internazionale. Lo so che è una risposta generica ma anche il riconoscimento urgentissimo dell'autoproclamato nuovo presidente da parte dell'amministrazione Usa, fa riflettere".

"Certo nulla è lasciato al caso - aggiunge Vattino - perché Juan Guaidò è il presidente dell'assemblea nazionale liberamente eletta ed è previsto possa diventare capo dello Stato in caso di impedimento del titolare della carica... Ma il caso quale è? Che gli Usa non vogliono Maduro e che quindi Maduro deve cambiare aria".

"L'unica cosa sarebbe una levata di scudi da parte delle poche, sopravvissute democrazie latino-americane e di una comunità internazionale indipendente, ma capisco che tutto questo non ha molto senso, viste e considerate le idee politiche in circolazione...", conclude il professore.

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