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Card. Sepe: "Aprire i porti è dovere cristiano"

25 gennaio 2019 | 12.16
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Card. Sepe:

"Come si fa a non aprire i porti e le case ai migranti e in particolare ai bambini che rischiano la vita in mare?". Così il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, a margine dell'inaugurazione dell'Alter G, un tapis roulant antigravità utile per la riabilitazione dei piccoli pazienti, donato all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli da parte della Banca di credito cooperativo di Napoli. Il cardinale Sepe, accompagnato dal presidente della Bcc di Napoli, Andrea Manzo, e dal direttore generale dell'azienda ospedaliera Santobono-Pausillipon, Annamaria Minicucci, ha visitato i reparti di Riabilitazione, Neurologia e Ortopedia ed ha incontrato alcuni piccoli pazienti e i loro familiari. Poi si è recato alla cappella situata al piano terra del Padiglione Ravaschieri per un momento di riflessione e preghiera. Infine ha visitato la Palestra di Riabilitazione Robotica, con il taglio del nastro dell'Alter G.

"Bisogna assolutamente aprire i porti a chi è in difficoltà e bloccato in mare - ha detto Sepe - Bisogna sensibilizzare tutti su questo tema e aprire il cuore e mettere strutture a disposizione loro. Con gli adulti ci sono tanti bambini sulle navi dei migranti alcuni anche da soli e che sono alla deriva non solo fisica ma anche psicologica. Aprire le case a questi migranti è un dovere umanitario, sociale e cristiano". Anche il direttore del Santobono-Pausillipon, Annamaria Minicucci, si è detta solidale con i migranti. "Oggi indosso un fiocco nero per loro - ha detto - in segno di solidarietà nei loro confronti. Lancio un appello affinché si dia ospitalità ai migranti e si aprano i porti".

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