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Bufera social su 'Povera Patria'

26 gennaio 2019 | 16.52
LETTURA: 4 minuti

Un frame del video postato su Facebook da Night Tabloid
Un frame del video postato su Facebook da Night Tabloid

C'è chi fa i complimenti a Carlo Freccero perché finalmente si è parlato di signoraggio in tv e chi stronca senza appello la scheda mandata in onda per illustrare la questione. Dopo l'annuncio della trasmissione di Grillo anche l'esordio del programma 'Povera Patria', andato in onda ieri su Rai2, è al centro di una bufera sui social.

"Su #Rai2 stanno parlando di #signoraggio... Non ho altro da aggiungere.. Grazie Freccero #PoveraPatria", twitta Eugenio Rebones, vicino al Movimento 5 Stelle. "MIRACOLO! E' andato in onda ieri sera su RAI2, finalmente una TV di Stato che informa! #Rai2 #PoveraPatria #signoraggio", scrive tale Alessandra. "Se anche la #RAI inizia a parlare apertamente di #Signoraggio significa che siamo vicini alla liberazione. Brava #Rai2", rincara Fabrizio Il Viandante, che nel suo profilo scrive "non avevo mai visto una moneta usata per distruggere un'economia. L'€uro ha cancellato equità sociale e prosperità".

Ma molti di più sono i pareri che bollano la scheda trasmessa da 'Povera Patria' come scorretta: "Manco nelle peggiori università che esistano sul globo terracqueo ti spiegano un concetto del genere con così tanto pressapochismo #PoveraPatria #signoraggio #Rai2", scrive su Twitter lo studente di economia palermitano Emanuele Paladino. "Arrivano gli effetti della elezione di @MarcelloFoa a presidente della #Rai: la tv sovranista, che inventa balle per avallare le strampalate tesi degli avventurieri al governo. Il vero #signoraggio è quello di Putin su di noi, grazie ai nazionalpopulisti", twitta il deputato Pd Enrico Borghi.

"La bufala complottista del #signoraggio è la nuova mistificazione che viene diffusa per distrarre dal disastro in cui stanno precipitando il paese: più disoccupati, meno crescita, più odio sociale e razziale. E #Freccero la propaganda su #Rai2 insieme all’inchino a #Grillo", gli fa eco Gennaro Migliore. Mentre lo studente della Bocconi Niccolò Chiti afferma: "La quantità di mezze verità, inesattezze, per non dire complete falsità, e complottismo in questo video, del SERVIZIO PUBBLICO, è aberrante. #signoraggio #PoveraPatria". Mentre un utente di formazione economica, Saverio Greco, si rivolge direttamente all'autore della scheda Alessandro Giuli dicendo: "ma non si vergogna del servizio che ha firmato sul #signoraggio e il debito pubblico?"

"Non pagare il canone sta diventando a tutti gli effetti un atto di resistenza #signoraggio", sentenzia un certo Stefano. Mentre il giornalista economico Michele Scozzai, curatore del blog 'ilvolodelleoche' bolla così la scheda in questione: "Una porcheria. Questa roba andata in onda sul secondo canale #rai si può chiamare solo così. Ma un giorno anche loro dovranno spiegare perché. Lo dovranno spiegare ai propri figli. E lo dovranno spiegare a se stessi".

Non è tardata ad arrivare la replica dell'autore del servizio criticato, Alessandro Giuli, che all'AdnKronos ha detto: "La prima parola l'ho detta io ma non è affatto l'ultima. Ci saranno altri pareri nelle prossime puntate. Abbiamo tutta l'intenzione di affrontare i vari temi in maniera pluralistica".

"Quella di ieri sera non era una scheda ma un'editoriale. L'ho firmata io e ne farò una a settimana. E le metterò a disposizione di chi le vorrà contrastare. Povera Patria non è una trasmissione settaria", ha sottolineato Giuli.

"La scheda metteva in successione dei fatti con un'interpretazione molto profilata, quella appunto di un giornalista che doveva fare un editoriale. Ma il dibattito è solo iniziato. Mi rimproverano di non aver parlato dell'inflazione? Verrà qualcuno a farlo nelle prossime puntate. Ieri in studio c'era il ministro Savona e quindi ha portato il suo parere. Ma io rientrando in studio dopo l'editorialie ho detto 'indietro non si torna' a proposito dell'euro. Insomma, vedrete che il pluralismo sarà assicurato. Ma ad una cosa tengo moltissimo: 'Povera Patria' è una trasmissione che vuole avere una grammatica e uno stile che escludono toni aggressivi e ancora di più gli insulti. Ma state certi che forniremo una rappresentazione pluralista di ogni tema, perché i temi in movimento vengono ripresi nelle puntate successive. Ieri sera abbiamo parlato per la terza volta di mafia nigeriana, ad esempio", ha concluso il giornalista.

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