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Boldrini verso Zingaretti

01 febbraio 2019 | 16.28
LETTURA: 2 minuti

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

di Mara Montanari

"Ci sto pensando", ha detto Laura Boldrini al Foglio a proposito del voto alle primarie del Pd. Un'intenzione che potrebbe diventare qualcosa di più concreto nelle prossime ore. Domani mattina ci sarà una riunione del comitato nazionale di Futura, l'associazione coordinata da Marco Furfaro e di cui l'ex presidente della Camera è presidente onoraria. A quanto apprende l'Adnkronos, sul tavolo ci sarebbe l'ipotesi di schierare l'associazione a sostegno di Nicola Zingaretti alle primarie del 3 marzo.

Il confronto è aperto e nulla è stato deciso. Ma la discussione è in corso. Del resto le avvisaglie di una sintonia tra Futura e il presidente della regione Lazio si sono manifestate più volte in queste settimane. Scatenando, ogni volta, le ire dei renziani. A metà gennaio il coordinatore regionale toscano di Futura, Diego Blasi, disse esplicitamente: "Non siamo iscritti al Pd, ma voteremo Zingaretti alle primarie". E al di là delle primarie c'è anche la questione europee. Quando nelle settimane scorse Zingaretti (che a novembre, tra l'altro, fu tra gli ospiti dell'assemblea nazionale di Futura) lanciò la proposta di una lista unitaria, dall'associazione dell'ex presidente della Camera arrivarono subito reazioni positive. "Apprezzo la proposta di Zingaretti - è stato il commento di Boldrini - è una prospettiva sulla quale io stessa sto lavorando da mesi".

E anche dal versante Zingaretti le cose si muovono. Oggi il coordinatore di Piazza Grande, Massimigliano Smeriglio, in un'intervista al Tempo sulle polemiche renziane per il possibile voto pro-Zinga da parte di Boldrini e dei fuoriusciti di Mdp, ha risposto: "Le primarie, aperte per scelta politica e per statuto del Pd, potrebbero diventare l'occasione della ricomposizione di tutte le culture uliviste del Paese, da quelle più moderate a quelle più radicali".

Il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, commenta all'Adnkronos: "Le primarie, previste dallo statuto, servono per scegliere il segretario e per rafforzare il Pd, non per creare un nuovo partito insieme a chi per anni ha fatto la guerra ai nostri governi".

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