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Abruzzo

"In campo contro populismo", compagna di Gravina candidata con Legnini

02 febbraio 2019 | 16.55
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"Sono nata in Colombia, come ci insegna la storia il populismo non porta a nessun risultato, servono il confronto e il dialogo, è questo che alimenta una democrazia. Mi sono candidata alle elezioni regionali con una Lista civica a sostegno di Giovanni Legnini presidente, spero che il 10 febbraio gli abruzzesi si mettano la mano sul cuore e vadano a votare pensando non al proprio interesse ma al bene comune per creare un Abruzzo ancora più forte". Francisca Ibarra, compagna del presidente della Figc Gabriele Gravina, spiega così all'Adnkronos i motivi della sua candidatura alle elezioni regionali che si terranno la prossima settimana.

"Mia madre è italiana, originaria di Pratola Peligna, i miei nonni erano dei medici. Ho vissuto in Colombia fino a 25 anni poi con una borsa di studio sono venuta in Italia tornando alle mie belle origini -spiega la candidata della Lista Legnini Presidente-. Se sono in Abruzzo da tanto tempo, e lavoro sul territorio senza essermene mai andata, è perché apprezzo una qualità comune di abruzzesi e colombiani: essere forti e gentili, umili e capaci di reagire alle situazioni senza mai arrendersi".

"Con Gabriele stiamo assieme da 20 anni e il nostro è sempre stato un rapporto di libertà e stima improntato al rispetto dei rispettivi convincimenti. Ho scelto un percorso difficile in cui Gabriele mi dà una forte carica, è una guida importante -prosegue Ibarra-. Sono una infermiera che lavora sul territorio, a stretto contatto con la gente e ha scelto di operare a domicilio nell'entroterra. Sono entrata in una lista 'non politica', anche se è nella mia famiglia la collocazione nel centrosinistra, anche mio nonno colombiano e poi mio padre erano di sinistra. Oggi credo che non sia però questa la cosa più importante ma focalizzarsi sulla forza e le capacità delle persone".

Per far ripartire il volano dell'economia della Regione, Ibarra indica la sua ricetta. "La priorità è creare una rete e alimentare il turismo. Vivendo l'Abruzzo credo che la nostra Regione, penso alla parte interna ricca di parchi nazionali, impianti da sci, montagne e laghi, abbia tante qualità da sfruttare, così come eccellenze quali la manifattura dei gioielli e i prodotti del territorio. L'Abruzzo vive su una miniera d'oro ma alle volte non la apprezziamo abbastanza, cosa che fanno invece le persone che vengono da fuori. Potrebbe essere questa l'arma in più per incentivare l'economia del nostro entroterra: alimentare il binomio cultura e turismo".

Infine sul centrodestra che all'appuntamento elettorale del 10 febbraio si presenta compatto. "Non mi sembrano molto uniti, anche pensando alle vicissitudini che tutti abbiamo letto. Credo sia una unione che non andrà molto avanti, ci sono già molte situazioni critiche. Non essendo una coalizione coesa e compatta penso sarà destinata ad avere problemi", conclude Ibarra.

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