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Foibe, il chiarimento di Tajani

11 febbraio 2019 | 20.33
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"Nessuna rivendicazione territoriale"

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (FOTOGRAMMA)
Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (FOTOGRAMMA)

"Il mio riferimento all'Istria e alla Dalmazia italiana non era in alcun modo una rivendicazione territoriale. Mi riferivo agli esuli istriani e dalmati di lingua italiana, ai loro figli e nipoti, molti dei quali presenti alla cerimonia". Così il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha precisato, aprendo i lavori della sessione plenaria a Strasburgo, il senso delle parole pronunciate domenica alla foiba di Basovizza in occasione della Giornata della memoria delle vittime delle foibe

"Proprio ristabilendo la verità storica - ha continuato Tajani - è stato possibile dare un punto di svolta alle relazioni tra Italia, Croazia e Slovenia, oggi Paesi legati da una salda amicizia. La pace duratura tra i nemici di un tempo è il migliore esempio di come l’Unione europea sia una storia di successo. Mi spiace se il senso delle mie parole sia stato mal interpretato. Non era mia intenzione offendere nessuno. Volevo solo inviare un messaggio di pace tra i popoli, affinché ciò che è accaduto allora non si ripeta mai più".

L'eurodeputata croata del gruppo Ecr Ruza Tomasic in Aula ha criticato Tajani, ricordando che le popolazioni dell'odierna Croazia "hanno molto sofferto per l'occupazione italiana. E' scandaloso che il presidente del Parlamento Europeo faccia delle dichiarazioni imperialiste". Franz Bogovic, eurodeputato sloveno del gruppo Ppe, lo stesso cui appartiene Tajani, ha ringraziato il presidente del Parlamento "per aver chiarito: parlare di Istria e Dalmazia italiane ci ricorda di un periodo in cui il fascismo ha provocato grandi sofferenze". Tajani avrebbe chiarito il senso delle sue parole in una conversazione telefonica con il premier croato Andrej Plenkovic.

SLOVENIA
- Inoltre, il presidente sloveno Borut Pahor ha scritto al presidente italiano Sergio Mattarella esprimendo la propria preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate da figure istituzionali italiane sulla questione delle foibe. Secondo l'agenzia croata Hina, Pahor farebbe riferimento in particolare alle parole pronunciate dal vicepremier Matteo Salvini e a quelle di Tajani.

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