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Diciotti, come funziona il voto online M5S

17 febbraio 2019 | 11.54
LETTURA: 4 minuti

Sì nega autorizzazione, no la concede

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Il ministro Matteo Salvini ha agito o no nel pubblico interesse, impedendo lo sbarco dei migranti trattenuti a bordo della nave Diciotti? E' questa la domanda alla quale i militanti del M5S saranno chiamati a rispondere nel voto on line sulla piattaforma Rousseau, domani dalle 10 alle 19. In termini pratici, chi ritiene che il titolare del Viminale abbia agito nell'interesse dello Stato, dovrà votare si, opponendosi al processo; chi giudica invece che la decisione di Salvini non abbia tutelato il pubblico interesse, dovrà mettere la croce sul no e negare l'autorizzazione. Insomma, ridotto all'osso, il ragionamento è: chi vota No manda Salvini a processo; chi vota Sì lo 'assolve'.

Il Blog delle Stelle, nell'annunciare i termini e il regolamento del 'referendum', riassume le tappe della vicenda della nave Diciotti, ricordando che "martedì 19 febbraio, la Giunta per le autorizzazioni sarà chiamata a decidere se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso 'per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo'".

"Ricordiamo brevemente i fatti. Tra il 20 e 25 agosto scorso, mentre 137 migranti si trovavano sulla Diciotti, ovviamente con assistenza sanitaria e alimentare, il Ministro degli Esteri e il Presidente del Consiglio Conte stavano sentendo i leader degli altri paesi europei affinché ognuno accogliesse la propria quota di migranti. Questo accordo doveva essere raggiunto prima dello sbarco perché, altrimenti, sarebbero dovuti rimanere tutti in Italia".

"E questo - ricorda ancora il Blog della Stelle - a causa del Regolamento di Dublino, che impone che il primo Paese di approdo debba farsi carico di tutti i migranti che arrivano in Europa. Il ministro dell’interno Salvini, d’accordo con il Ministro dei Trasporti Toninelli, il Vice Presidente del Consiglio Di Maio e con il Presidente Conte, negò quindi lo sbarco fino a che l’accordo non fosse stato raggiunto".

"Per questa vicenda - continua il Blog grillino - il Tribunale dei Ministri di Catania ha deciso di inquisire il Ministro dell’interno perché ha considerato il ritardo dello sbarco dalla nave un sequestro di persona e ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere. Su questo si deve esprimere con un voto prima la Giunta per le autorizzazioni a procedere e poi l’Assemblea del Senato.

"In pratica, se il Parlamento nega l’autorizzazione a procedere, sta affermando che il Ministro ha agito per interesse pubblico o interesse dello Stato, e che quindi non sarà processato. Nel caso invece venga data l’autorizzazione, il Ministro dell’interno andrà a processo. Questo quindi non è il solito voto sull’immunità dei parlamentari. Di quei casi si occupa l’articolo 68 della Costituzione, e su quelli il MoVimento 5 Stelle è sempre stato ed è inamovibile: niente immunità, niente insindacabilità".

"Nessuna protezione per i politici che devono rispondere delle loro azioni individuali. Noi - prosegue il Blog della Stella - mandammo a processo i nostri portavoce Paola Taverna e Mario Giarrusso e entrambi votarono per farsi processare. Questo è un caso diverso: stiamo parlando infatti dell’articolo 96 della Costituzione.

"Nello specifico questo è un caso senza precedenti perché mai in passato si era verificato che la magistratura chiedesse al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale (tangenti, truffa, appalti, etc): in questo caso non ci porremmo neppure il problema e lo spediremmo in tribunale.

Quindi ora siamo chiamati a decidere. Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?". Il blog conclude ricordando che il Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere e il No, concede l’autorizzazione a procedere.

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