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Salvini: "Tav si farà"

22 febbraio 2019 | 09.44
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Il vicepremier: "Si possono risparmiare soldi"

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"Faccio e farò tutto il possibile perché la Tav si faccia". Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ospite di 'Mattino 5', spiegando che i cantieri si fermano finché il progetto non sarà rivisto. "Spero che ripartano il prima possibile", ha aggiunto. "Il progetto può essere rivisto, si possono risparmiare dei soldi", ha aggiunto Salvini, spiegando che la mozione approvata ieri alla Camera che chiede di ridiscutere l'intera opera "si impegna a rivedere il progetto".

"Farò tutto quello che posso fare da italiano e da ministro perché così sia", ha poi ribadito Salvini, intervistato da Radio Radicale, sottolineando che la Lega non ha cambiato idea: "Assolutamente no, l'ho ribadito stamattina, l'obbiettivo è di andare avanti, finire l'opera, come da contratto, rivedendo eventuali costi eccessivi e aggiuntivi", dice il ministro dell'Interno. Per Salvini "l'opera si può fare anche ridimensionando alcune mega opere, penso alla stazione di Susa, che erano state preventivate in precedenza e di cui si può fare tranquillamente a meno. Comunque il treno viaggia più veloce, costa di meno e inquina di meno, su questo non cambierò mai idea e non esiste alcuna trattativa o scambio possibile su questa vicenda".

Sull'alta velocità Torino-Lione è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli: "Non c'è una sola opera bloccata in questo Paese. C'è soltanto la Tav sospesa per capire se i tanti miliardi impegnati, possono essere spesi meglio per tutti gli altri cantieri sul territorio nazionale' - ha detto a Radio 24 -. Nelle prossime settimane approveremo un decreto con alcuni punti di modifica del codice dei contratti pubblici che sono quelli che veramente bloccano i cantieri e non permettono ai tecnici dei comuni di fare quella firmetta necessaria. Hanno paura di metterla nel modo sbagliato''.

Critico il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani per il quale "patto scellerato" su cui si basa il governo Conte "è ormai evidente: mantenere le poltrone a qualsiasi prezzo, sulla pelle di lavoratori, imprese, salute e ambiente. Negando la realtà, indifferenti alla recessione". E se la Tav Torino-Lione dovesse venire definitivamente abbandonata, andrebbero "in fumo" 4,2 mld di euro e 50mila posti di lavoro, sottolinea.

Da Torino, il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino avverte: "Martedì in Consiglio regionale porterò la richiesta di una consultazione popolare, perché i cittadini possano liberamente pronunciarsi".

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