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Rai: nell'era degli Over-The-Top Salini ripensa l'Azienda, a misura d'utente

27 febbraio 2019 | 18.17
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Fabrizio Salini
Fabrizio Salini

(di Veronica Marino) - Nell'era di Netflix e Amazon Salini ripensa l'Azienda e punta ad un broadcaster a misura d'utente. Domani mattina il suo piano industriale sarà al centro di un pre-consiglio di amministrazione in vista del Cda del 6 marzo, ultimo giorno utile per rispettare la deadline fissata nel contratto di servizio per presentarlo al Mise. Un piano che ha due assi portanti, i contenuti e la newsroom unica, e che implica un vero e proprio ripensamento del sistema Rai che segue l'utente sui diversi mezzi che il Servizio Pubblico mette in campo.

Come? Innanzitutto prevedendo, al posto delle attuali direzioni di rete, delle direzioni di contenuto che saranno titolari del budget e responsabili di definire l'offerta nell'ambito del proprio genere, ottimizzando l'impiego di risorse in base all'evoluzione delle aspettative degli utenti ed ai fabbisogni delle reti. Una specie di rivoluzione rispetto alla quale Salini è deciso a convincere anche le resistenze che non mancheranno sia dentro che fuori l'Azienda, per esempio fra i grandi produttori. L'obiettivo è, infatti, dare impulso all'industria, aprire finalmente la Rai ai talenti, alla creatività e ai produttori indipendenti che diventeranno in questo modo partner strategici dell'editore.

Sono otto, in particolare, le nuove direzioni di contenuto previste da Salini: Intrattenimento prime time, Intrattenimento day time, Intrattenimento culturale, Fiction, Cinema e serie tv, Documentari, Ragazzi, Format. L’obiettivo complessivo è, più in generale, aumentare la differenziazione di posizionamento delle reti generaliste secondo precise linee guida con Rai1 che resterebbe la rete ammiraglia con un focus sugli eventi, Rai 2 che valorizzerebbe i prodotti identitari nazionali dando spazio anche alle voci non mainstream e intercettando un target più giovane; Rai 3 che sarebbe confermata come rete di approfondimento informativo e di valorizzazione della cultura e delle specificità locali. Tra gli altri canali tematici uno sarebbe destinato a un pubblico femminile ed un altro ad un pubblico maschile.

Sarà poi la Direzione Distribuzione a indirizzare, coordinare e armonizzare la programmazione complessiva attraverso le diverse piattaforme distributive, mentre alle reti spetterebbe la definizione strategica dei palinsesti e la gestione dell'audience target assegnata.

Per quanto riguarda il capitolo informazione, è prevista una nuova offerta News Digitale e una Newsroom Unica con gli obiettivi di rafforzare la presenza online con un unico sito news, rendere più solida la presenza sui social, offrire contenuti pensati direttamente per le piattaforme digitali e sviluppare un'offerta che differenzi contenuti e linguaggi in base alla piattaforma distributiva ed infine avviare l'evoluzione verso la nuova Testata Multipiattaforma e verso la Newsroom Unificata prevista nel 2023. Tutto questo per step successivi. Una rivoluzione 'graduale'. Un ossimoro che sembra calzare.

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