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Di Maio: "Doverosa espulsione Sarti"

27 febbraio 2019 | 07.08
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Ecco le chat che 'inguaiano' la parlamentare grillina. "Tutto chiarito", parla Casalino

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Un fulmine a ciel sereno. E' la metafora più utilizzata in ambienti 5 Stelle per descrivere le dimissioni di Giulia Sarti da presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio. La deputata si è anche autosospesa dal M5S dopo la notizia della richiesta di archiviazione per l'ex fidanzato Bogdan Andrea Tibusche (meglio conosciuto come Andrea De Girolamo), accusato dalla Sarti di appropriazione indebita aggravata. A questo punto "il Movimento dovrà decidere l'espulsione, che credo doverosa" ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio.

Per capire meglio la vicenda bisogna avvolgere il nastro indietro di un anno: è il 2018 e poco prima delle elezioni politiche la Sarti finisce nell'elenco de 'Le Iene' dei furbetti delle rendicontazioni. La parlamentare grillina decide di autosospendersi dal Movimento e scarica tutte le responsabilità su De Girolamo (che in passato ha gestito la contabilità della ex compagna) accusandolo di essersi intascato una somma pari a 23mila euro. Di Maio e i vertici grillini 'perdonano' Sarti, che infatti viene reintegrata a pieno regime nel Movimento, per poi essere eletta presidente della Commissione Giustizia. Adesso però quella poltrona è vacante e c'è chi scommette che sarà Francesca Businarolo - deputata alla seconda legislatura, nonché relatrice della legge sul whistleblowing - a ricoprire la carica di presidente al posto di Sarti.

Intanto De Girolamo, interpellato dall'Adnkronos, promette: "Ci saranno sviluppi". Secondo il legale, "Bogdan ha avuto un danno enorme rapportato alla sua vita, era il soggetto più debole tra i due. All'epoca è stato massacrato, è stato dipinto come un disonesto. Ha perso opportunità di lavoro, è stato insultato da tutti quelli del M5S" ha aggiunto all'AdnKronos l'avvocato di De Girolamo, Mario Scarpa, ipotizzando una possibile richiesta di risarcimento danni nei confronti di Sarti. Comunicando la decisione delle dimissioni, Sarti ha precisato che "né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell'affrontare una situazione personale e delicata". Parole sulle quali il Pd ora vuole vederci chiaro.

CASALINO - "La vicenda mi sembra ormai chiarita del tutto" dice Rocco Casalino, parlando ai cronisti davanti a Palazzo Chigi, in merito al caso Sarti che lo ha visto coinvolto per presunte pressioni sulla parlamentare. "Davanti a diversi testimoni - aggiunge - ricordo di aver ricevuto la telefonata di Sarti mentre ero al comitato. Visto che lei mi disse che era colpa del compagno, io le risposi di denunciarlo. Tutto qui, avrei fatto lo stesso con chiunque. Lo ha chiarito anche lei stessa: immagino che, avendo un rapporto con il suo fidanzato, ha cercato una scusa. Ma da me - ribadisce il portavoce del premier - ovviamente nessuna richiesta, non c'entro nulla. L'ha raccontato a tante persone, non solo a me, che non era colpa sua ma del suo compagno.

IL RETROSCENA
- Intanto 'Le Iene', che avevano fatto esplodere il caso lo scorso anno, annunciano un video con retroscena sulla vicenda. Il video in questione riguarda una telefonata fatta ieri da Rocco Casalino di fronte a Filippo Roma, uno degli inviati delle trasmissione, a Giulia Sarti poco prima dell'annuncio di dimissioni da parte della parlamentare grillina. "Filippo Roma - si legge nel sito - era andato a chiedere a Rocco Casalino se avesse spinto lui Giulia Sarti a denunciare il suo ex fidanzato Bogdan per uscirne 'pulita' dall'affaire Rimborsopoli".

"La Iena incalza e chiede di poter vedere i messaggi del portavoce del presidente Conte con la deputata grillina, ma la chat mostrata da Casalino è stata cancellata. Allora Casalino chiama Giulia Sarti, che informata che c'è lì Filippo Roma scoppia a piangere. E poco dopo esce l'agenzia con le dimissioni. Accompagnata da una precisazione: 'né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell'affrontare una situazione personale e delicata'".

L'OPPOSIZIONE - E l'opposizione chiede spiegazioni. In una nota il deputato dem Carmelo Miceli attacca: "Il portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino e la responsabile comunicazione del Movimento 5 Stelle Ilaria Loquenzi devono chiarire ai magistrati se hanno fatto pressioni su una deputata della Repubblica per dichiarare il falso. E' inevitabile che Casalino e Loquenzi vengano interrogati al più presto. Anzi, farebbero bene a presentarsi spontaneamente di fronte ai Pm di Rimini, in ossequio alla trasparenza". Dello stesso tenore il commento di Ubaldo Pagano, che su Facebook chiede le dimissioni di Casalino. "La denuncia contro l'ex fidanzato per negare i bonifici taroccati di Rimborsopoli, secondo quanto emerge dagli atti delle indagini dei Pm di Rimini, sarebbe un'idea partorita dai capi comunicazione del Movimento 5 Stelle. Una vergognosa messinscena, una presa in giro nei confronti degli elettori - tuona Pagano -. La Sarti scrive testualmente al fidanzato che di denunciarlo 'me lo ha chiesto Ilaria con Rocco per salvarmi la faccia'. Uno spaccato inquietante della fabbrica delle fake news targata M5S".

L'EX FIDANZATO - Entro due-tre giorni Bogdan Andrea Tibusche "verrà a Rimini. A questo punto dobbiamo confrontarci sulla vicenda e sulle iniziative da adottare" afferma ancora all'Adnkronos l'avvocato Scarpa. Come riferisce il legale, Bogdan ha reagito alla notizia della richiesta di archiviazione con "sollievo" e una "grande soddisfazione". E, intanto, su Facebook scrive: "Ho letto sui giornali che Casalino fa lo gnorri e scarica la Sarti. Sapete qual è il bello? Il messaggio con il quale mi si informava che sarebbero stati lui e Ilaria a spingere la querela, Casalino lo ha avuto (screeshots), da me, il 15 febbraio del 2018. Ho sempre lo stesso vizio: salvo e registro tutto. Non sapeva nulla fino ad oggi? Lo sapeva eccome" si legge in un post di Tibusche.

Che conclude: "Caro Luigi Di Maio se proprio muori dalla voglia di espellere qualcuno per 'salvare la ditta' espelli 'Rocco e Ilaria'. Non vorrei un giorno dovessi rimangiarti le tue parole/azioni quando si scoprirà la verità. 'Uomo avvisato mezzo salvato'".

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