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Pd, i numeri delle primarie

01 marzo 2019 | 19.36
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Oltre 7000 seggi allestiti fra Italia ed estero

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Domenica 3 marzo si svolgeranno le primarie nazionali del Partito Democratico per eleggere il segretario e i 1000 componenti dell’Assemblea nazionale. Per scegliere chi sarà il nuovo segretario dem tra Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti, i cittadini avranno a disposizione oltre 7000 seggi allestiti fra Italia ed estero, di cui 150 in tutti i continenti, che rimarranno aperti dalle 8 alle 20. E' quanto si legge in una nota del Pd.

"Anche quest’anno sono stati previsti seggi speciali negli ospedali, case di cura, case di riposo. Per trovare il proprio seggio e per altre informazioni sulle primarie è possibile consultare il sito dedicato https://www.pdprimarie2019.it. L’impegno e la disponibilità di oltre 35.000 tra volontari, iscritti e militanti, rendono possibile l’apertura dei seggi, le attività logistiche e la partecipazione al voto. Possono votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 16 anni e quelli dell’Unione Europea e di altri Paesi residenti in Italia. Per votare occorre portare con sé la tessera elettorale e un documento di identità. Chi non è iscritto al Partito Democratico dovrà lasciare un contributo di almeno 2 euro".

“La macchina organizzativa sta dimostrando una tenuta straordinaria”, dichiara Gianni Dal Moro, presidente della Commissione Congresso del Pd. “Un grazie a nome di tutto il Partito Democratico a quanti hanno deciso di impegnarsi e che in queste ore stanno completando tutte le procedure e gli adempimenti congressuali per consentire che domenica sia una grande giornata di partecipazione e di democrazia”.

GIACHETTI - "Siamo l'unico partito che porta ancora centinaia di migliaia di persone a votare per selezionare la classe dirigente - ha detto Roberto Giachetti, candidato alle primarie del Partito democratico -. A me sembra tutt'altro che malato, è un partito al quale va reso orgoglio". Il Pd, ha aggiunto Giachetti, "ha preso una scoppola alle ultime elezioni e deve rimettersi in cammino. Deve farlo rivendicando il grande lavoro che abbiamo fatto negli ultimi 5 anni e non buttandolo a mare come vogliono fare gli altri". "Non faccio accordi con il Movimento 5 Stelle ma dialogo con tutti, anche con loro"."Noi dialoghiamo con tutti, anche con il sindaco di Napoli quando sarò segretario", ha aggiunto Giachetti. "Io spero che il Pd non si sbarazzi mai dell'ombra incombente di Renzi, perché per fortuna non è un'ombra ma una presenza alla quale dobbiamo dire grazie per il grande lavoro che sta facendo in questo momento all'opposizione".

MARTINA - "Domenica noi dobbiamo scrivere una pagina nuova del nostro impegno per il Paese, senza strappare fogli scritti o tornare a vecchie letture - ha detto il candidato alla segreteria del Partito democratico, Maurizio Martina -. Si può fare rinnovando il nostro progetto con un riformismo radicale capace di ripartire da una visione della società dove nessuno rimanga indietro''. "Come abbiamo fatto per Expo, possiamo fare per il Pd. Insieme, uniti, possiamo costruire una speranza per l'Italia e battere questa destra pericolosa per il nostro futuro''.

ZINGARETTI - "Un milione di votanti sarebbe rivoluzionario nel 2019. C'è chi festeggia e parla di democrazia diretta quando votano on line 30mila persone". E' quanto ha detto Nicola Zingaretti a Repubblica.it. "Io poi sono anche ottimista perché la novità delle ultime settimana è che le primarie non solo del Pd, ma di tutti coloro che vogliono dare un segnale al governo. Chi ha capito, da Aosta alla Sicilia, che non si può andare avanti così, domenica ha uno strumento per battere un colpo". "Dobbiamo ricostruire un nuovo progetto". Un nuovo progetto, aggiunge, "per risolvere problemi che Salvini cavalca e non risolve". "Mi dicono che sono troppo di sinistra, ma questi professoroni del moderatismo non vengono votati da nessuno: io ho vinto due volte alla Regione Lazio con una coalizione ampia. La crisi del Pd è anche figlia del fatto che il nostro campo è stato occupato da questo modo di ragionare". Nicola Zingaretti risponde poi sul fatto che il nuovo segretario del Pd sarà anche il candidato premier. "Non è detto - dice -. Io sarò servitore di una causa di tutti. Sono uno che detesta la spregiudicatezza dell'io assoluto e credo profondamento nel noi. Quindi nessun automatismo e non parlo solo di cambiare lo Statuto, ma proprio di uno stato d'animo".

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