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Stallo sulla Tav, manca l'accordo

07 marzo 2019 | 07.15
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Dalla riunione-fiume a Palazzo Chigi sono emerse criticità. Pronta lettera Ue

(FOTOGRAMMA/IPA)
(FOTOGRAMMA/IPA)

Giuseppe Conte ha convocato a Palazzo Chigi Mario Virano. L'incontro tra il premier e il dg di Telt si terrà nel pomeriggio, dopo il vertice di governo notturno sulla Tav. Poco fa il premier ha annunciato nelle prossime ore una conferenza stampa.

Nella nota diramata dalla presidenza del Consiglio, dopo il lungo vertice sul Tav a Palazzo Chigi, si legge che "saranno necessari ulteriori incontri non essendoci un accordo finale". "All'esito del confronto" si è "convenuto che l'analisi costi-benefici sin qui acquisita pone all'attenzione del Governo il tema del criterio di ripartizione dei finanziamenti del progetto tra Italia, Francia e Unione europea" prosegue la nota. "Sono emerse criticità - si rimarca - che impongono una interlocuzione con gli altri soggetti partecipi del progetto, al fine di verificare la perdurante convenienza dell'opera e, se del caso, la possibilità di una diversa ripartizione degli oneri economici, originariamente concepita anche in base a specifici volumi di investimenti da effettuare nelle tratte esclusivamente nazionali".

"A distanza di vari anni dalle analisi effettuate in precedenza e, in particolare, alla luce delle più recenti stime dei volumi di traffico su rotaia e del cambio modale che ne può derivare, sono emerse criticità che impongono una interlocuzione con gli altri soggetti partecipi del progetto, al fine di verificare la perdurante convenienza dell'opera" si legge in un passaggio della nota.

SENATO - E arriva anche il via libera del Senato alla mozione presentata da 5S e Lega che "impegna il Governo a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia". La mozione è stata approvata con 139 voti a favore e 105 contro e nessuna astensione.

FRANCIA - Intanto il ministro dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, ai microfoni della tv 'Cnews' ha detto: "Abbiamo firmato un trattato con l'Italia che prevede la realizzazione della Torino-Lione. Speriamo che gli italiani ci confermeranno domani che realizzeranno con noi questo tunnel". Si tratta, ha spiegato, di "un progetto molto importante. Attualmente solo l'8% del trasporto merci tra la Francia e l'Italia passa per le rotaie contro il 70% tra Italia e la Svizzera. L'obiettivo di questo tunnel è permettere di sviluppare il trasporto ferroviario e di ridurre il numero dei tir nelle vallate delle Alpi. Tutti aspettano" la decisione del governo italiano, ha sottolineato Borne.

ALLARME - Per Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai e quindi del Quadrante Europa, il più importante centro di interscambio modale dell'Unione europea fermare la Tav significa fermare lo sviluppo del primo Interporto d'Europa per i prossimi 30 anni, ha detto, lanciando l'allarme. ''Non ha senso parlare di costi benefici - ha affermato all'AdnKronos - se avessimo ragionato così alla fine degli anni 60, questo Interporto non sarebbe mai nato e non avrebbe movimentato solo nell'ultimo triennio merci per 24 milioni di tonnellate, ciò in forza del passaggio di 48mila treni merci che hanno tolto dalle strade circa un milione e 300mila camion. Numeri che 30 anni fa sarebbe stato impossibile pensare".

LA UE - Sul governo pende poi la spada di Damocle dell'Unione europea: sarebbe infatti pronta una lettera della Commissione che, a fronte di un no, mette sul piatto la violazione di trattati europei, con la conseguenza di una perdita di finanziamenti all'opera fino a ottocento milioni, di cui trecento da subito. "Costa più non farla che farla" ha sottolineato Salvini che, martedì, sul tema ha avuto un colloquio con Jyrki Katainen, vicepresidente della commissione Ue.

CDM - Insomma, le posizioni restano arroccate tra Lega e M5S. Le cinque ore di vertice a Palazzo Chigi non sciolgono il nodo del cantiere della discordia e non avvicinano le posizioni dei due alleati. Fonti della Lega hanno parlato comunque di un confronto "costruttivo, seppur le posizioni restino distanti". Al momento non si hanno notizie di aggiornamenti del vertice, anche se alle 19.30 è convocato a Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri che potrebbe costituire nuova sede di confronto.

CONTE - Il premier Giuseppe Conte, intervenendo alla Camera per gli Special Olympics, ha risposto alle domande dei cronisti sul nodo alta velocità improvvisando un siparietto con un giovane atleta, Gabriele: "Stai seguendo la Tav? Hai detto che sei appassionato di politica... È una vicenda molto complicata, quindi noi ci siamo impegnati da tempo, la stiamo studiando e sviscerando". Il ragazzo, sulle prime, evita di dare la sua opinione, "sei un libero cittadino - l’invito di Conte - dì come la pensi...". Gabriele è contrario alla Tav, nell’esprimere la sua posizione dice al presidente 'non voglio obbligarti, però'. Conte accoglie le sue parole con un sorriso, "non preoccuparti", dice al giovane. Dunque rivela ai giornalisti di esser "dubbioso" a sua volta. "Gabriele tu sei dubbioso? Be’, sono dubbioso anch’io". Poi, rivolgendosi ai cronisti, "vi do una notizia - aggiunge - più tardi convocherò una conferenza stampa su questo".

DI MAIO - Prima del Cdm, a quanto si apprende, è stata convocata un'assemblea dei parlamentari M5S (alle 19) per parlare di Tav, presso l'aula gruppi della Camera. A convocarla Luigi Di Maio. "Resta fermo il no al Tav", è la posizione che trapela.

TONINELLI - "Noi non siamo contro la grandi opere. Siamo contro le grandi opere inutili mentre siamo totalmente, profondamente e ferocemente a favore delle grandi opere utili" dice il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, prendendo la parola in Aula al Senato per rispondere a un'interrogazione durante il Question Time.

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