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Il caso

Tweet e battuta con bimbi down, bufera sul leghista

14 marzo 2019 | 13.39
LETTURA: 5 minuti

Augusto Casali, social media manager del Carroccio toscano, scivola sul cattivo gusto parlando di 'Facebook down'. Ma lui si difende: "Ironia incompresa"

Il tweet di Augusto Casali, social media manager della Lega Toscana
Il tweet di Augusto Casali, social media manager della Lega Toscana

Un post per annunciare il 'Facebook down', e il social media manager della Lega Toscana scivola sul tweet di pessimo gusto. Protagonista della bufera del momento è Augusto Casali - "sovranista militante, social media manager e appassionato di geopolitica" e admin della pagina 'Dio Imperatore Salvini', come racconta la breve bio su Fb - esperto social del Carroccio travolto nel pomeriggio di ieri dalle polemiche per aver allegato al tweet "#Facebook #Instagram e #Whatsapp in questo momento" una foto di tre bambini affetti dalla sindrome di Down.

Un 'cinguettio' accolto dalla generale disapprovazione degli utenti, tanto da far decidere all'esperto social prima di blindare il profilo Twitter rendendolo inaccessibile e poi, addirittura, di bloccarlo del tutto.
Caso chiuso? Nemmeno per sogno. All'indomani delle polemiche Casali, piccato per le reazioni generali, decide infatti di scrivere un post nel quale sembra voler inizialmente smentire anche la paternità del tweet, definendolo "presunto", per poi parlare di "incomprensione" e "ironia incompresa".
"In queste ore - ha scritto infatti stamane Casali - sta avvenendo su Twitter una polemica su di un mio presunto post contro persone affette da sindrome di down. Twitter è un social che neanche utilizzo dove a malapena si può riscontrare la presenza di un mio account; post ironici sono solito farli, gestendo una comunità di oltre 30.000 persone basata proprio sull’ironia politica, che già ha suscitato polemiche simili". Poi la marcia indietro: "È ovvio - continua - che non ho assolutamente niente contro le persone affette da sindrome di down, alle quali comunque chiedo scusa per l’incomprensione. Ignoro le decine di ingiurie subite dopo un’ironia incompresa, voglio solo testimoniare come la cosiddetta "gogna mediatica" sia fatta da tutte le parti politiche, non solo da "noi": è normale nei social, già l'ho vissuta e l'affronto anch'essa con ironia, coerentemente con cosa faccio".
Colpito dalle critiche, Casali si sfoga quindi contro chi lo attacca, accusando i detrattori politici di colpire strumentalmente: "Ci tengo però infine a notare con altrettanta ilarità - spiega ancora - come suddette ingiurie provengano unicamente da una parte politica la quale si fa da decenni avvocato per potere abortire individui affetti da tale sindrome. Ignobile chi mi da ruoli che non ho, ennesimo esempio di Fake News come col fenomeno Kekistan", il post scriptum del social media manager leghista.

FRATOIANNI - "Chi pensa di ironizzare sui bambini down utilizzandoli su twitter per ricordare le difficoltà di accesso di ieri ai social, fa solo una miserabile sciocchezza. E che sia stato a farlo un esponente toscano della Lega non mi stupisce", afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali sulle polemiche scoppiate in queste ore dopo la pubblicazione del tweet. "Non è il primo caso che accade in queste settimane (si pensi al consigliere bolzanino che invitava a violentare una dj) - prosegue il leader di Si - stanno dimostrando semplicemente di che pasta sono fatti. Non sarebbe però male se il loro capitano - conclude Fratoianni - facesse un po’ di pulizia prima che si ripetessero ulteriori sgradevoli e stupidi episodi dei suoi supporter".

"SDEGNO E RABBIA" DALL'ASSOCIAZIONE - A condannare il post, anche le associazioni che riuniscono le famiglie con figli affetti da sindome di Down. Tra loro CoorDown, che esprime "sdegno e rabbia" in una dura nota, "per l'uso discriminatorio da parte di Augusto Casali della foto con bambini con sindrome di Down. "La foto pubblicata sul profilo Twitter da Casali voleva ironizzare sul blackout di Facebook, Instagram e Whatsapp. Un post dal contenuto violento e offensivo, che ancora una volta ci ricorda quanto sia lunga la strada da fare per riuscire ad affermare il rispetto della diversità, dei diritti e della dignità di tutte le persone comprese quelle con sindrome di Down", afferma CooDown in una nota.

"Quanto accaduto, nonostante la grande risposta di condanna di migliaia di utenti sui social media, dimostra quanto la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down ormai alle porte (21 marzo) sia un'occasione necessaria e fondamentale per dire basta a ogni discriminazione e offesa. Il 21 marzo ancora non può essere una festa, almeno fino a quando ci saranno ancora episodi come questo", aggiunge l'associazione.
"Come mamma e come rappresentante di migliaia di persone con sindrome di Down - afferma Antonella Falugiani, presidente CoorDown - non posso che essere amareggiata e indignata per quanto accaduto. Non si tratta di politica, ma di rispetto. Rispetto verso quelle quarantamila persone con SdD che ogni giorno lottano per conquistarsi un posto in questa società, e lo fanno con coraggio, dignità, perseveranza e amore. Quel posto che dovrebbe essere garantito proprio dalle Istituzioni".

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