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Lo sfogo di Formigoni

15 marzo 2019 | 17.09
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L'ex governatore della Lombardia dal carcere: "Lotto per principio di giustizia, dalla politica silenzio e indifferenza"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Vittorio Amato

Non c'è un caso Formigoni, non ne faccio una questione personale, sarebbe un errore. Qui si tratta di un principio di giustizia, che vale per tutti. Chi è andato a trovarlo in carcere a Bollate la scorsa settimana racconta all'Adnkronos di aver trovato Roberto Formigoni combattivo come sempre e determinato a dimostrare la sua innocenza, ma molto preoccupato dell'indifferenza generale della politica riguardo la sua vicenda giudiziaria. L'ex governatore lombardo, 72 anni il prossimo 30 marzo, per 18 alla guida del Pirellone, è rinchiuso nel penitenziario milanese dal 22 febbraio scorso e da allora sta scontando la pena dopo la condanna in via definitiva a 5 anni e 10 mesi nell'ambito dell'inchiesta Maugeri-San Raffaele.

L'ex senatore di Forza Italia si sarebbe lasciato andare a un piccolo sfogo, di fronte a quella norma della cosiddetta legge spazza-corrotti (entrata in vigore lo scorso gennaio), che è stata già applicata retroattivamente in vari casi, compreso quello che lo riguarda e che, secondo lui, lo penalizza, perché lede, appunto, un principio di giustizia. Un ulteriore spunto di riflessione sarebbe arrivato dalla lettura della recente sentenza del tribunale di Como, che ha trasferito un condannato dal carcere ai domiciliari negando la retroattività della norma. Una copia del pronunciamento è stata consegnata a Formigoni dal suo avvocato storico, Mario Brusa.

L'ex governatore, assicura chi ci ha parlato, si sarebbe detto preoccupato che tutto questo avvenga nel totale silenzio della politica e avrebbe insistito sul fatto che non intende assolutamente fare della sua vicenda giudiziaria un caso personale, perché si tratta di una battaglia di giustizia.

"Non consentire a una persona di oltre 71 anni a cui, peraltro, è stata applicata una norma retroattiva, di chiedere una misura alternativa al carcere, è indegno per un Paese civile, si tratta di una vera e propria vergogna'', avverte all'Adnkronos la senatrice di Fi Stefania Craxi, che di recente ha fatto visita a Formigoni.

''Sono andata al carcere di Bollate la scorsa settimana -racconta la vicepresidente della commissione Esteri di palazzo Madama-. E' allarmante che tutto questo avvenga nel silenzio della politica. Formigoni sta affrontando questa difficile prova con la dignità e la forza che credo gli derivi anche dalla sua fede''.

Convinto della sua innocenza, Formigoni, spiegano, ha accettato di non patteggiare e di affrontare il processo. Dal giorno della sua detenzione non ha mai perso la speranza di far valere le proprie ragioni. Confortato anche dal rispetto nei suoi confronti da parte di tutto il personale dell'istituto di pena, dagli agenti penitenziari ai detenuti.

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