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Maglie: "Su Greta solo una battuta, a Roma si dice 'te metterei sotto'"

16 marzo 2019 | 18.20
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"Niente di cui scusarmi, trovo terribile macchina di propaganda che le sta intorno"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Cristiana Deledda

'''Un giorno da una pecora' è una trasmissione di satira, dove ci si diverte e si fanno anche battutacce. Tra tutte le battute che abbiamo fatto c'era anche quella su Greta, una battuta innocua per cui non ritengo assolutamente di dovermi scusare. A Roma si usa dire 'te metterei sotto co' la machina' quando ti sta antipatico qualcuno ma non significa che lo vuoi uccidere. Voglio precisare: la bambina Greta non mi sta antipatica ma trovo terribile la strumentalizzazione di cui è oggetto, la macchina di propaganda che le sta intorno. Prima la mandano avanti come testimonial però non la si può criticare''. Così la scrittrice e opinionista Maria Giovanna Maglie replica alle polemiche scatenate dalle sue parole alla trasmissione 'Un giorno da pecora' su Greta Thunberg, la sedicenne svedese diventata il simbolo delle proteste ambientaliste. ''Se non fosse che è una bambina, anche un po' malata, la metterei sotto con la macchina'', ha detto Maglie durante la trasmissione su RadioUno.

Concetto poi ribadito da Maglie nella sua striscia live su Facebook 'Magliestrette' dove l'ha definita ''la nuova paladina del politically correct, la nuova rockstar del momento. La bambina Greta con le sue belle treccine soffre di autismo e non può essere criticata se no sei un mostro. Se non fosse che è una bambina, anche un po' malata, la metterei anche sotto con la macchina per quanto mi sta antipatica. Però se dici cose del genere il mostro sei tu. Le ragioni stanno tutte da una parte, il torto sta tutto dall'altra''.

''L'ambiente è una questione troppo seria - ha detto Maglie - per essere trattata a colpi di terrorismo psicologico. Contesto questa giornata mondiale, non a caso di venerdì, per non andare a scuola, e non di domenica, contesto che la maggior parte delle persone che vi ha aderito non sapeva di cosa si parlasse. Mi chiedo solo perché ci sia tanto interesse per quello che dico. Non ho incarichi pubblici, non ho trasmissioni televisive, come mai quello che dico è considerato pericoloso. Ringrazio per la considerazione ma mi stupisco''.

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