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Mattarella: "Biagi uomo del dialogo, Br sconfitte"

18 marzo 2019 | 12.10
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Il presidente della Repubblica al convegno in ricordo del professore ucciso dalle Brigate Rosse

(Foto Quirinale)
(Foto Quirinale)

"Marco Biagi era un uomo del dialogo, un docente che amava l'insegnamento e il rapporto con gli studenti", uno studioso consapevole del contenuto e delle finalità di tutela della coesione sociale, scritte nella Costituzione. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla sessione inaugurale del convegno internazionale promosso dalla fondazione Marco Biagi e dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia in ricordo del professore ucciso dalle Brigate Rosse il 19 marzo 2002.

Biagi, ha osservato Mattarella, era uno "studioso che approfondiva i temi della sua disciplina, avvertendo con grande consapevolezza che il mirabile equilibrio disegnato nella nostra Costituzione richiede che ci si preoccupi costantemente di evitare che nascano ferite nella coesione sociale, di intervenire costantemente per sanarle, per ridurre e rimuovere le fratture sociali. Per questo i suoi assassini lo hanno ucciso". "Le Br - ha aggiunto il presidente della Repubblica - sono state sconfitte grazie all'unità degli italiani, a noi resta il dovere della memoria di chi, delle Br, è rimasto vittima, perché impersonava un ruolo di cucitura e valorizzazione della coesione sociale. E' molto importante che la Fondazione che porta il suo nome abbia voluto, di anno in anno, ricordare Marco Biagi sviluppando i temi dei suoi studi. Questo è il modo per tenere libera la strada che i brigatisti volevano ostruire".

Rivolgendo il suo saluto al convegno in ricordo di Biagi, il capo dello Stato ha inoltre sottolineato che "l'importanza e il rilievo delle rappresentanze sociali e dei corpi intermedi supera la pur fondamentale dimensione dell'ambito delle relazioni del lavoro, perché riguarda anche la salute del tessuto democratico del nostro Paese. Rappresentanze sociali e corpi intermedi sono realtà in cui i cittadini si riconoscono; la loro emarginazione, la loro attenuazione di ruolo rende più fragile la società ed espone maggiormente i cittadini ad essere vulnerabili rispetto alle incertezze, insicurezze, paure che inducono alla chiusura in se stessi". "Il ruolo delle rappresentanze sociali - ha ricordato Mattarella - è in corso di modifica, di variazione, di rielaborazione. La realtà è cambiata notevolmente, è in via di cambiamento ancora più radicale, quindi occorre trovare nuove modulazioni, nuove articolazioni e strutturazioni delle rappresentanze sociali".

In un altro passaggio il capo dello Stato ha poi ribadito che "competenza e preparazione specifica" sono "sempre indispensabili per affrontare qualunque argomento".

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