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Veltroni: "Ius soli è la sfida del Pd"

24 marzo 2019 | 09.38
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(FOTOGRAMMA)
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"Il Pd deve saper declinare i suoi valori in questo tempo della storia. Vengono oggi messi in discussione valori fondamentali, sociali, civili e umani. E questo vale, come dissi nel decimo anniversario del Pd, anche per lo ius soli". Così Walter Veltroni, primo segretario del Pd ed ex sindaco di Roma, in un'intervista a 'La Repubblica' dove si dice convinto che cambiare sia per i dem anche tornare a rivendicare i propri valori di base, come sulla questione dello ius soli. "Su temi come questo - spiega Veltroni - non bisogna avere paura di mettersi controcorrente. La sinistra non deve mai avere paura di essere se stessa".

Afferma di aver votato alle primarie per "Zingaretti, con convinzione. È stato sconcertante impiegare un anno per avere di nuovo un segretario. Ma ora c’è. E l’unica voce deve essere quella del leader. Quando dice che dobbiamo cambiare tutto, radicalmente, io lo prendo in parola". Ipotizza prossime elezioni: "Questo governo reggerà fino alle europee", afferma, "e siccome non ci sono alternative possibili in Parlamento, si tornerà a votare".

E' ora, osserva Veltroni, "di ricostruire in questo Paese un sano bipolarismo tra centrosinistra e destra", "già alle Europee si vedrà che ci sono solo due posizioni chiare - rileva - La Lega che è contro l’Europa. E noi che siamo a favore. Per quelli che stanno in mezzo, che vanno un giorno con i Gilet gialli che assaltano Parigi e l’altro si ricordano di essere al governo, non c’è spazio".

"Senza il bipolarismo l’Italia andrà gambe all’aria prosegue Veltroni - Preferisco la nettezza del conflitto tra maggioranza e opposizione piuttosto che la marmellata infida di una governabilità impossibile. La democrazia ha bisogno di decisione e la decisione ha bisogno di controllo. Se non c’è equilibrio tra questi due elementi noi avremo la democrazia autoritaria, che può arrivare anche con il consenso popolare".

"Renzi ha sbagliato molto - prosegue - ma non quando ha cercato di scrivere le regole del gioco insieme all’avversario. Poi quando l’arbitro fischia l’inizio della partita si è gli uni contro gli altri. Invece si fa spesso il contrario". Sul reddito di cittadinanza, "è giusto immaginare delle forme nuove per evitare la disperazione delle persone. Ma non con l’assistenzialismo fine a se stesso, che non produce sviluppo. Io investirei in un piano rivolto soprattutto ai giovani: un grande piano per il sapere. Noi dobbiamo sostenere l’educazione di eccellenza e quella che dura tutta la vita. Bisogna mettere l’ambiente al centro: la sinistra moderna è ambientalista o non è. E bisogna ormai difendere il lavoratore prima del posto di lavoro, dato che quest’ultimo potrebbe essere presto sostituito da una macchina".

"Il risultato delle primarie è importante: ha puntellato l’edificio pericolante. Ma non va sopravvalutato. Il grosso del lavoro deve ancora essere fatto. La sinistra è sempre esistita. Dai tempi di Spartaco, è stare dalla parte dei più deboli e dei diritti. Quando ha sposato la libertà, ha garantito prosperità e giustizia. Il vento - conclude Veltroni - spira dall’altra parte? E tu resisti e resisti, su quei valori. Sa quando si sparisce? Quando si diventa la variabile di un pensiero dominante. Quando si ha paura di essere sé stessi".

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