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L'attacco di Di Maio: "Fanatici a Verona"

30 marzo 2019 | 17.32
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Il vicepremier contro il Congresso della Famiglia e i suoi partecipanti: "Se vai a mangiare al loro stesso tavolo, per me, la pensi come loro". E Salvini replica dal palco: "Orgoglioso di essere uno sfigato"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Noi teniamo tanto alla famiglia, siamo molto preoccupati perché l'Italia è negli ultimi posti tra i Paesi a fare figli in Europa. Mentre a Verona si affronta questo tema con odio, dicendo che la donna deve stare chiusa in casa per fare figli, noi guardiamo al futuro, parliamo di piu' aiuti per giovani e famiglie". Attacco di Luigi Di Maio dal palco di 'oggiprotagonisti' al Congresso delle Famiglie di Verona, dove è presente anche il collega vicepremier Salvini.
"A Verona ci sono dei fanatici, qui il buon senso, lì si affrontano questi temi con stile medioevale, qui guadando al futuro", ha detto il ministro, che sottolinea: "Tutti i temi di cui si parla a Verona non sono nel contratto di governo".

Poi la stoccata al ministro dell'Interno per le parole su Spadafora: "Sulle adozioni leggiamo bene le deleghe e evitiamo di dire cose scorrette, Salvini legga bene le deleghe, sulle adozioni sono del presidente del Consiglio e del ministro della Famiglia".

E a proposito della presenza della senatrice del M5S Tiziana Drago al congresso, Di Maio spiega: "A Verona sono andate anche tante persone in buona fede, poi chi non conosceva parte di quei relatori si è trovato a parlare di argomenti medievali".

Di Maio è poi tornato sull'argomento Verona in un lungo post su Facebook: "Sulla famiglia nel MoVimento ognuno ha le sue sensibilità. Ad esempio per me è madre e padre, non l’ho mai nascosto, e non ho la presunzione di voler imporre la mia idea a qualcun altro. Ma a Verona non ci sono andato comunque. E sapete perché? Perché il problema è che lì, la madre, non è considerata una donna!. Il problema è che lì c'è chi vuole negare i diritti degli altri. Diritti conquistati con battaglie durate anni. Queste libertà non possono essere messe in discussione per ideologia. Uno può essere contrario all'aborto e non praticarlo, ma mettere in discussione la libertà individuale su questo punto è inaccettabile. È questo il tema", aggiunge il vice premier.

"Ciò su cui non transigo, invece, è proprio questa ridicola rincorsa a strumentalizzare le difficoltà di madri e padri. Si parli di famiglia, d’accordo, ma senza strumentalizzare, come invece sta provando a fare qualcuno, da sinistra a destra - scrive ancora Di Maio -. Pensiamo piuttosto a dare incentivi alle giovani coppie, pensiamo agli sgravi fiscali per le famiglie monoreddito con più figli a carico, ad aiutare le mamme a conciliare tempi di vita e di lavoro. La famiglia non è un palco, né una piazza, è una cosa seria. E la politica ha un altro compito: oltre quello di parlare e organizzare congressi, deve risolvere i problemi!".

"A Verona - continua il vicepremier - è stato distribuito un finto feto come gadget, ho letto dichiarazioni sconvolgenti sulla legge sull'aborto, alcuni partecipanti hanno persino negato il femminicidio. E se vai a mangiare al loro stesso tavolo, per me, la pensi come loro. Ma tant’è". "Riguardo alla gaffe della Lega sulle adozioni, passiamo la mano...", scrive ancora in merito alla nota di Palazzo Chigi che bacchetta Salvini.

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