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Truffati banche, non c'è accordo

04 aprile 2019 | 10.44
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In Cdm vince la linea del vicepremier Di Maio. Conte convoca i risparmiatori lunedì, poi nuovo Cdm. Fonti Lega: "Troppi no, basta bloccare paese serve cambio passo"

(Fotogramma)
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Vince la linea del vicepremier Luigi Di Maio in Consiglio dei ministri sul risarcimento dei risparmiatori truffati ma i risparmiatori dovranno aspettare ancora per avere i rimborsi. Mentre non entrano nel decreto Crescita le norme volute inizialmente dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che avrebbero modificato gli accordi assunti con le associazioni di risparmiatori. ''Nessuna norma può essere inserita senza accordo delle associazioni'', avrebbe detto Di Maio nel Cdm durato oltre tre ore. A questo punto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha assunto l'impegno di convocare le associazioni dei risparmiatori lunedì alle 12.

Il decreto crescita è dunque passato in Cdm salvo intese, formula già usata per il Dl Genova e lo sblocca cantieri, e che consente al governo di ritoccare il testo anche dopo il via libera. Ciò a conferma che ci sarebbero ancora nodi da sbrogliare. Sul fronte dei rimborsi ai truffati, la questione potrebbe essere ridiscussa in un nuovo Cdm previsto per martedì 9 aprile, all'indomani dell'incontro tra Conte e le associazioni dei risparmiatori a cui, con ogni probabilità, prenderà parte anche Luigi Di Maio che al termine del Cdm ha detto: "Lunedì troveremo una soluzione per i risparmiatori" truffati dalle banche. ''Non c'è stato nessuno scontro'' con il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha affermato ancora Di Maio.

''Siamo contenti che dentro il decreto legge crescita non sia entrata nessuna norma su risparmiatori. Non perché non si vogliano aiutare i risparmiatori, noi vogliamo che vengano aiutati senza arbitrati o contenziosi'', dice il ministro. ''L'obiettivo resta risarcirli direttamente, con la norma che abbiamo messo nella legge di bilancio e con le soluzioni tecniche che condivideremo con loro''. Per il ministro ''non è possibile che si perda altro tempo''. Bisogna trovare una ''soluzione tecnica per l'indennizzo diretto e non per arbitrati, misselling o altro''. ''Dopodiché la pazienza è finita, la loro e anche nostra''. Quindi ''lunedì al massimo si deve trovare una soluzione tecnica, poi è chiaro che il decreto, qualunque esso sia, dovrà essere firmato'' dal ministro dell'Economia. ''L'importante - per Di Maio - è che non si mettano in mezzo meccanismi di misselling e arbitrati che sono solo un modo per rallentare i pagamenti, devono avvenire subito''. ''Deve essere chiara una cosa'', sottolinea il ministro: ''Quando abbiamo scritto la norma abbiamo detto che i truffati devono avere i soldi, non devono avere un avvocato e andare da un giudice''. ''Questo è l'obiettivo che si deve raggiungere e, se serve un ulteriore confronto con le associazioni, il presidente lo porterà avanti. Ma lunedì, non tra un mese, tra 4 giorni''.

''Sono molto contento che oggi il cdm abbia approvato questo provvedimento per la crescita; il decreto avrà un impatto positivo sul nostro pil, ma soprattutto aiuterà le imprese'', ha affermato ancora Di Maio a margine del Consiglio dei ministri. Il provvedimento, ricorda il ministro, contiene misure per il made in Italy, aumenta al 60% lo sconto Imu per i capannoni, contiene un fondo di garanzia anche per le aziende di medie dimensioni (fino a 2 milioni). Inoltre c'è una norma per il rientro cervelli: ''daremo sgravi fiscali ai ricercatori, alle menti che stanno all'estero e vogliono tornare in Italia''.

"Lunedì incontrerò le associazioni dei risparmiatori vittime delle crisi bancarie: un passaggio che riteniamo importante per confrontarci con le persone direttamente coinvolte e dal quale auspichiamo di trarre il decisivo contributo che ci consentirà di definire i passaggi tecnici conclusivi al fine di pervenire alla migliore soluzione utile a rimborsare tutti i risparmiatori coinvolti", ha dichiarato dal canto suo Conte al termine del Consiglio dei ministri.

"Troppi no e troppa lentezza. Serve un cambio di passo. La Lega vuole più concretezza. Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori (lunedì deve arrivare lo sblocco agli indennizzi per i truffati) ma basta bloccare il Paese con i no. Devono partire i cantieri, le opere, la flat tax, bisogna togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia per avere tempi certi. Alle parole ora devono seguire i fatti". E' la posizione espressa da fonti della Lega sul decreto crescita e il Consiglio dei ministri di oggi.

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