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Caio Mussolini: "Facebook mi ha sospeso il profilo"

08 aprile 2019 | 12.01
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Il candidato di Fratelli d'Italia: "Discriminato per il cognome, sto valutando un'azione legale"

Fermo immagine da un video sul profilo Facebook di Giorgia Meloni
Fermo immagine da un video sul profilo Facebook di Giorgia Meloni

"Voglio tranquillizzare tutti: non farò campagna elettorale con fasci littori, saluti romani e fez. Trovo però inaccettabile che Facebook chiuda il mio profilo personale solo perché il mio cognome è Mussolini. Ieri sono stato bloccato fino al giorno 11 di Aprile, pur non avendo scritto nulla". Lo afferma in una nota Caio Giulio Cesare Mussolini, candidato di Fratelli d'Italia nella Circoscrizione Sud.

"Dopo una giornata di insulto libero contro la mia persona e la mia famiglia. Se poi la policy di Facebook è consentire foto a testa in giù, insulti, minacce di morte e di aggressioni, e al contempo sanzionare una persona solo per il suo cognome, allora siamo messi malissimo. Qui l'unico discriminato sono io. Facebook si comporta come un centro sociale. E' inaccettabile. Sto valutando con i miei avvocati se iniziare un'azione legale", conclude Caio Giulio Cesare Mussolini.

Sulla vicenda interviene il presidente di Fdi, Giorgia Meloni. "Dopo l'annuncio della candidatura con Fratelli d'Italia, Caio Mussolini è stato riempito di insulti e minacce sui social da parte dei sedicenti democratici. E invece di bloccare questi bulli da tastiera, Facebook ha pensato bene di bloccare Caio per il cognome. La dittatura del pensiero unico è in corso amici..." scrive Meloni su Facebook.

A farsi sentire è anche Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e vice presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale: "Voglio esprimere piena solidarietà a mio cugino, Caio, candidato di Fdi alle Europee, che nella giornata di ieri è stato ingiustamente bannato da Facebook. Anche lui, come tutti i Mussolini, si è ritrovato ad essere ‘perseguitato’ dalla polizia di pensiero firmata da Zuckerberg che, senza alcun motivo, ha deciso di sospendergli l’account, ma si è guardata bene dal fare altrettanto con chi, oltre ad averlo insultato, ha rivolto contro di lui pesanti minacce di morte".

"Trovo che ciò sia vergognoso, antidemocratico e politicamente scorretto: sono indignata e amareggiata per l’atteggiamento discriminatorio che la piattaforma continua ad adottare verso esponenti della mia famiglia, oltre che verso di me. Tutto ciò non è più accettabile, così come non lo è sottovalutare minacce espresse in maniera chiara e dalle quali vanno prese, con rigore e immediatezza, le distanze. Contrariamente si diventa conniventi e corresponsabili" conclude Rachele Mussolini.

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