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Sibilia avvia verifiche per estradizione Assange in Italia

11 aprile 2019 | 18.15
LETTURA: 3 minuti

Tentativo del sottosegretario all'Interno, ma per ora sembrerebbero non esserci i presupposti

(Afp)
(Afp)

di Ileana Sciarra
Ha avviato tutte le verifiche del caso per valutare se Julian Assange, il fondatore di Wikileaks oggi arrestato nell'ambasciata ecuadoregna di Londra, sia estradabile in Italia. A quanto apprende l'Adnkronos, il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia si sarebbe messo al lavoro subito dopo aver appreso la notizia dell'arresto. D'altronde lo stesso Sibilia conobbe Assange nel novembre 2013, volando a Londra -proprio nella sede dell'ambasciata dove oggi il 'padre' di Wikileaks è stato arrestato- assieme ad Alessandro Di Battista, Maria Edera Spadoni e Angelo Tofalo, gli ultimi due attualmente vicepresidente della Camera e sottosegretario alla Difesa.

Da allora sono passati quasi sei anni, ma il M5S continua a fare il tifo per Assange. E mentre Di Battista su Facebook torna a far sentire la sua voce chiedendo al governo italiano 'di mettere in campo ogni iniziativa possibile' altrimenti 'non ci sarà alcuna differenza con gli scendiletto degli americani che ci hanno governato negli ultimi trent'anni', Sibilia si è messo a lavoro avviando verifiche dal Viminale.

Verifiche che, tuttavia, non sembrano per ora imboccare la direzione auspicata da Sibilia. "E' vero - conferma il sottosegretario all'Adnkronos - ho avviato delle verifiche con la mia struttura, ma pare non ci sia alcun presupposto per l'estradzione di Assange. Certo è che tappare la bocca a chi ha avuto il coraggio di far conoscere al mondo notizie scomode - l'affondo - è un brutto segnale per la democrazia: dal Regno Unito non me lo sarei mai aspettato".

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