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Migranti

Conte, i vicepremier e Toninelli indagati per Sea Watch

15 aprile 2019 | 12.56
LETTURA: 5 minuti

Il Tribunale dei ministri di Catania ha avviato l'istruttoria per "sequestro di persona". La nave è rimasta bloccata per giorni al largo di Siracusa a fine gennaio con 47 persone a bordo, tra cui 15 minori.

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Non solo per Salvini, ma il Tribunale dei ministri di Catania ha avviato l'istruttoria anche per il premier Giuseppe Conte e i ministri Danilo Toninelli e Luigi Di Maio. Sono tutti indagati per sequestro di persona nell'ambito della inchiesta sulla nave Sea watch ferma davanti alle acque di Siracusa a fine gennaio con 47 persone a bordo, tra cui 15 minori. Il mese scorso la Procura di Catania aveva chiesto l'archiviazione sia per Matteo Salvini, che per il premier Conte e i due ministri, Di Maio e Toninelli. Adesso sarà il Tribunale dei ministri a decidere. Già per Matteo Salvini il capo dell'ufficio inquirente catanese Carmelo Zuccaro aveva chiesto l'archiviazione per il caso Diciotti. Una valutazione che non era stata condivisa dal tribunale dei ministri, che aveva deciso di chiedere l'autorizzazione a procedere per il ministro dell'Interno. Una richiesta bocciata dalla giunta per le Immunità del Senato che a marzo, con il voto decisivo del M5s, ha negato il processo per il leader della Lega. Decisione condivisa poi dall'aula.

A gennaio i 47 migranti furono costretti a restare per dieci giorni sulla nave umanitaria prima di poter scendere al porto di Catania. Saranno adesso i giudici del Tribunale dei ministri a decidere sul da farsi. Il Tribunale per i ministri di Catania ha la stessa composizione collegiale che ha già chiesto l'autorizzazione a procedere per Salvini. Avrà 90 giorni di tempo per decidere, e la sua deliberazione non è impugnabile se accoglierà l'archiviazione. Nel caso dovesse sollecitare l'autorizzazione a procedere, invece, della richiesta dovrà occuparsene il Parlamento: Palazzo Madama nel caso del senatore Toninelli e di Conte, che non è stato eletto, e la Camera per il deputato Di Maio.

"La Procura distrettuale della Repubblica di Catania mi comunica che ha trasferito al Tribunale per i reati ministeriali gli atti del procedimento penale nei miei confronti per sequestro di persona. Ci risiamo. Questa volta il fatto l'avrei commesso fra il 24 e il 30 gennaio 2019". Così il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine di una serie di incontri a Monza. "E' la nave olandese che è intervenuta in acque libiche. Se n'è fregata dell'alt e delle indicazioni del governo olandese di andare in Tunisia e ha messo a rischio la vita delle decine di migranti a bordo per arrivare in Italia con un gesto politico", ha continuato. "Sono arrivati in Italia, li abbiamo curati e li abbiamo fatti sbarcare e abbiamo lavorato per redistribuirli. Il risultato è che c'è un procedimento penale nei miei confronti".

Il Tribunale dei ministri di Catania ha dunque avviato l'istruttoria su Salvini nell'ambito della nave Sea Watch 3, bloccata per giorni al largo di Siracusa. L'istruttoria è stata avviata, come apprende l'Adnkronos, dopo la richiesta di archiviazione presentata dal Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.

"I colleghi ministri possono dire quello che vogliono, ma finché sono ministro i porti rimangono chiusi", ha detto ancora il vicepremier aggiungendo: "Ai giudici che decideranno e ai colleghi ministri che vedo che in queste ore hanno qualche dubbio, dico che i porti italiani sono e rimangono chiusi ai trafficanti di esseri umani, agli spacciatori di droga, di morte e di armi e gli scafisti in Italia non ci arrivano. Possono processarmi altre 18 volte ma io, finché faccio il ministro, non cambio idea", ha aggiunto.

"Rispetto il lavoro del ministro Di Maio, che si occupa di lavoro e sviluppo economico, e non mi permetto di dargli lezioni su come risolvere le centinaia di crisi aziendali che sono ferme sul suo tavolo. Ma chiedo altrettanto rispetto: di ordine pubblico, di sicurezza e difesa dei confini mi occupo io, penso di averlo fatto bene in questi dieci mesi", replica al vicepremier che in un'intervista al 'Corriere della Sera' aveva detto: "Chiudere i porti misura occasionale".

"Se qualcuno dei miei colleghi non è d'accordo, lo dica. Con la differenza che io ci metto la faccia e rischio personalmente", ha continuato Salvini. Sulla gestione dei confini e sulla lotta alla criminalità organizzata, ha sottolineato il ministro dell’Interno, "i consigli sono benvenuti, ma ognuno faccia il suo. Con me i porti rimangono chiusi e sigillati per i trafficanti di esseri umani. Se il ministro Di Maio e il ministro Trenta la pensano in maniera diversa, me lo dicano tranquillamente in Consiglio dei ministri e faremo una sana e franca discussione", ha concluso.

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