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Addio a Bordin, voce storica di Radio Radicale

17 aprile 2019 | 14.58
LETTURA: 5 minuti

Falconio: "Perdita incolmabile". L'intervista all'Adnkronos (Guarda)

(Fotogramma)
(Fotogramma)

E' morto Massimo Bordin, storica voce di Radio Radicale. L'annuncio in diretta. Bordin è stato per anni conduttore della rassegna stampa mattutina dell'emittente. Aveva 67 anni.

"Massimo era la voce più importante di Radio Radicale. E' difficile dire quanto mancherà alla radio, quanto mancherà la sua rassegna. Massimo era Radio Radicale e per noi è una perdita incolmabile. Non ci sono parole" dice all'Adnkronos Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale. Una scomparsa che arriva in un momento difficilissimo per la radio che rischia la chiusura per i tagli decisi dal governo. Ma, per oggi, la vicenda viene messa da parte dai colleghi di Bordin. "No - spiega Falconio - oggi di questo non vogliamo parlare".

Parole d'elogio per la rassegna stampa di Massimo Bordin sono state spese, non molto tempo fa, anche dal premier Giuseppe Conte. In occasione della conferenza stampa di fine anno dello scorso 28 dicembre, rispondendo a una domanda posta proprio da un giornalista di Radio Radicale sugli interventi del governo in materia di editoria, il presidente del Consiglio ha rivelato di essere stato un assiduo ascoltatore della rassegna di Bordin. "Da quando ricopro questo incarico non riesco a farlo perché ho dei ritmi un po' diversi, però ero tra coloro che la mattina indulgevano volentieri a seguire la vostra articolata, dettagliata ed efficace rassegna stampa...", ha detto Conte in quell'occasione.

Rita Bernardini, commossa, trova a stento le parole per ricordare Bordin: "Massimo ha onorato il giornalismo, lui è stato 'la' voce di Radio Radicale. Pur nel massimo riserbo, ha voluto lottare fino all'ultimo - ricorda l'ex deputata, membro della presidenza del Partito Radicale, con l'Adnkronos - Ricordo le sue ultime due rassegne stampa, era molto molto affaticato e tutti siamo rimasti sbalorditi quando le ha concluse con molto anticipo". Bernardini, in un momento difficile come quello che sta attraversando Radio Radicale, invita a riascoltare le parole di Bordin: "Del suo intervento straordinario, fatto recentissimamente e con una forza incredibile al Congresso del Partito Radicale, mi è rimasto impresso un passaggio. Quando, rivolgendosi al governo, a Di Maio e al M5s, disse 'voi avete paura di far sentire la voce di quello che succede dentro il Parlamento, temete di far sentire anche la voce del Parlamento, anche quella del M5S'".

Bordin "era l'immagine della radio. La sua rassegna stampa era il marchio di fabbrica di un modo di vivere che lui aveva incarnato al meglio - le parole all'Adnkronos dell'esponente radicale Maurizio Turco - Il lungo rapporto con Marco Pannella sta lì a significare proprio questo. Un rapporto sempre leale, corretto, rispondente alla sua personalità, che è quello che viene richiesto a un radicale: ovvero essere se stesso. E lui lo è stato fino in fondo. Fino all'ultimo ha voluto fare la sua rassegna stampa". "Con Massimo ci si conosceva da tanti anni, il dolore è forte. E' scomparsa una persona di casa, di famiglia", aggiunge Turco.

"Massimo Bordin era la voce di Radio Radicale, familiare a tutti noi e a tanti ascoltatori che lo seguivano ogni mattina con la sua imperdibile rassegna stampa e che lo hanno seguito negli speciali sulla giustizia, nelle corrispondenze da vari Paesi del mondo. La sua scomparsa ci ricorda cosa Radio Radicale abbia rappresentato e rappresenti per l'intera informazione politica" dice Emma Bonino, senatrice di +Europa e storica leader del Partito Radicale, ricordando in aula a palazzo Madama il giornalista ed ex direttore dell'emittente di Torre Argentina. "A Massimo va il ricordo grato di tutti noi. A noi resta il rimpianto per la sua malattia e la sua morte. Trasmettiamo il nostro cordoglio ai famigliari e alla redazione della radio".

Unanime il cordoglio. "Alla famiglia dell'ex direttore di Radio Radicale Massimo Bordin, ai colleghi ed amici esprimo il mio sincero cordoglio per la sua scomparsa. Il giornalismo italiano perde uno fra i suoi più importanti protagonisti, un professionista serio e preparato" scrive su Twitter il sottosegretario all'Editoria, Vito Crimi.

Duro l'intervento di Vittorio Sgarbi, deputato del gruppo Misto in aula alla Camera, nel corso della breve commemorazione seguita alla notizia della morte di Bordin: "Faccio un po' fatica ad ascoltare le parole del capogruppo del M5S, che ha dichiarato, attraverso il sottosegretario Crimi e il ministro Di Maio, 'la nostra posizione è molto chiara: l'intenzione del governo, mia e del ministro dello Sviluppo economico, è di non rinnovare la convenzione con Radio Radicale'. Per cui adesso si vergognino di piangere verso colui che lavorava alla radio che vogliono chiudere". "C'è un limite all'indecenza. Piangono Bordin ma chiudono Radio Radicale. Allora: o la riaprono e rinnegano le stupidaggini di Crimi e Di Maio; oppure non ha senso il loro pianto, verso uno che hanno umiliato. Tutto questo mentre ogni parlamentare del movimento versa ogni mese 300 euro alla piattaforma Rousseau. Soldi di Stato che vengono dati a un privato. E' una cosa che indigna, la scelta di Crimi e Di Maio è indegna", conclude Sgarbi.

L'intervista di Bordin all'Adnkronos

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