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Salva Capitale

Muro su Roma

23 aprile 2019 | 07.48
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Di Maio: il salva Capitale "taglia tasse a tutti gli italiani". Salvini insiste: "Si aiutino tutti"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

A poche ore dal Consiglio dei ministri in cui dovrebbe essere varato il decreto legge Crescita, che contiene il cosiddetto 'Salva Roma' lo scontro all'interno del governo non accenna a placarsi. Da una parte c'è il vicepremier Matteo Salvini, il quale sostiene che o si aiutano tutti i comuni in difficoltà, o non si aiuta nessuno, dall'altra Luigi Maio che ripropone la posizione del Movimento 5 Stelle: si tratta non di un "salva Roma" ma di un "salva Italia" ed è una norma a costo zero.

''Cosa penso del muro della Lega su Roma? Nulla, trovo grave che per fare campagna si colpisca la capitale di Italia lanciando slogan su un provvedimento a costo zero", ha detto il vicepremier pentastellato. "È probabile - incalza Di Maio - che Salvini non abbia compreso la natura della misura, visto che punta a non far pagare più non solo ai cittadini romani gli interessi su un debito vecchio di 20 anni alle banche, ma anche a tutti gli italiani considerato che i 300 mln il governo Berlusconi li presa nel 2008 dalla fiscalità generale. Spiegherò io stesso tutto questo a Salvini e sono sicuro che troveremo una soluzione''.

"E' tutto molto semplice, la posizione della Lega è chiara: o si aiutano tutti i comuni in difficoltà, o non si aiuta nessuno", afferma il leader leghista in un'intervista a 'La Verità' perché, come ha già detto, "Non esistono comuni di serie A e serie B"."Non c'entra nulla - prosegue - il colore politico di un comune o la simpatia che io posso avere o non avere per la Raggi. Il tema è l'equità. Perché bisognerebbe favorire Roma? Se è per un comune, non si vota. Se si aiutano tutti, votiamo".

"Se in tanti hanno dei problemi aiutiamo tutti quelli che hanno dei problemi", aveva già chiarito da Pinzolo per una manifestazione della Lega Salvini secondo il quale "non ci sono quelli (i comuni, ndr) più belli e quelli più brutti, anche perché a Roma mi sembra che ci sia un sindaco che non ha il controllo della città".

Sono mesi che Salvini attacca la sindaca della Capitale per la gestione della città: il botta e risposta tra i due negli ultimi giorni si è fatto a dir poco infuocato. Ma nel frattempo sul podio della discordia tra 5 Stelle e Lega è salito anche il caso di Armando Siri, il sottosegretario leghista ai Trasporti, indagato per corruzione: per il Movimento si deve dimettere.

Sulla Capitale ha provato anche a mediare il viceministro dell'Economia, Laura Castelli: ''Voglio rassicurare il ministro Salvini, non c'è nessun 'Salva Roma', dalla lettura della norma, peraltro non replicabile, si comprende che così viene chiusa l'operazione voluta dal governo Berlusconi nel 2008, con un considerevole risparmio per lo Stato e per i cittadini". "Non c'è sempre bisogno di un nemico, perché - aggiunge - in questo caso non c'è un nemico. I Comuni vanno salvati tutti, perché così si salvano i servizi ai cittadini, l'ho detto anche nei giorni scorsi e lo confermo. Anche con quelli capoluogo di Città metropolitana, nei giorni scorsi, abbiamo avviato un dialogo proficuo". "I problemi delle amministrazioni sono diversi, e le soluzioni da adottare sono differenti", sottolinea.

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