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Legittima difesa

"Come si può misurare il grave turbamento?"

26 aprile 2019 | 17.26
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(Fotogramma)
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"Non lo trovo giusto: nessuno deve e può misurare quanto turbamento si può avere nel momento in cui ci si difende. Non lo trovo giusto, né corretto, né di buonsenso: se uno è in una situazione di necessità, con qualcuno che gli entra in casa, si deve difendere". Lo afferma all'Adnkronos Roberto Zancan, gioielliere di Ponte di Nanto che fu vittima di una rapina il 3 febbraio 2015 nel corso della quale il vicino benzinaio Graziano Stacchio sparò e uccise uno dei rapinatori, dopo i rilievi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha promulgato la legge sulla legittima difesa. Zancan dice di provare "sdegno" per il fatto che si torni a parlare del concetto di "grave turbamento": "E' giusto che un giudice faccia le sue considerazioni, ma se dentro casa mia succede qualcosa nessuno deve mettere in dubbio quanto io sia turbato".

A parlare all'Adnkronos è anche il sindaco 'sceriffo' di Albettone, in provincia di Vicenza, Joe Formaggio, assolto dopo che era finito in Tribunale con l'accusa di istigazione a delinquere per aver affisso un cartello sulla legittima difesa: "E' assurdo, con tutto il rispetto per Mattarella, i puntini sulle 'i' sulla legge sulla legittima difesa può anche risparmiarseli. La legge è stata votata dal Parlamento, eletto dal popolo". "Erano anni che si aspettava una legge sulla legittima difesa, magari è una legge migliorabile - continua - ma quello che mi interessa è il nuovo 'mood' che ha creato questa legge perché prima erano tutelati più i ladri di chi difende la sua famiglia e la sua bottega". Secondo Formaggio "ci sono tanti altri problemi a cui pensare" piuttosto che la legittima difesa: "Bisogna partire dal presupposto che è il ladro che sbaglia". 

Per don Mauro Cozzoli, docente di Teologia morale alla Pontificia Università Lateranense, con la legittima difesa "ci sarà qualche ladro in meno ma temo che non sarà scongiurato il 'far west'". La legge promulgata oggi dal Capo dello Stato pure con diversi rilievi, viene accolta con una certa amarezza e delusione dal sacerdote che, interpellato dall'Adnkronos, rapporti di altri Paesi alla mano, evidenzia come la nostra legge sulla legittima difesa sia "tra le più libertarie, se non la più libertaria, che abbiamo in uno Stato di diritto". Il presidente della Repubblica, pur promulgando la legge, ha insistito sul rilievo decisivo del 'grave turbamento'. La legge, riflette il teologo, "avendo allargato le maglie dell'autodifesa, che poi significa 'fatti giustizia da te', ha esaltato il principio di proporzionalità della difesa, e il messaggio che passa è che lo Stato ti difende meno. Ma la difesa spetta allo Stato, come ha puntualizzato Mattarella. D'ora in poi, però, penso che all'interno della propria casa sarà sufficiente avere un turbamento per sentirsi autorizzato alla violenza che si vuole verso l'intruso'". Senza dimenticare, annota ancora don Cozzoli, che "per un magistrato valutare il turbamento sarà difficilissimo. Il che significa che a questo punto si darà spazio alla giustizia fai da te".

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