cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 20:54
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Salvini apre al Ppe di Orban

02 maggio 2019 | 18.11
LETTURA: 4 minuti

Il ministro dell'Interno italiano incontra il premier ungherese a Budapest. Su Europee: "Se vince lui alleati per cambiare l'Ue". E visita il muro anti-migranti

Foto Adnkronos
Foto Adnkronos

di Francesco Saita

"Noi vorremmo che il Ppe collaborasse con la destra, collaborasse con Matteo Salvini". Le parole del premier ungherese Viktor Orban, al termine dell'incontro con il ministro dell'Interno italiano a Budapest (VIDEO), sono quelle che fanno più piacere all'ospite italiano. Che sorride poco distante, affrettandosi ad aggiungere come "con l'amico Viktor" si potrà lavorare dopo il voto del 26 maggio. "L'alleanza con Orban sarebbe nelle cose se la visione di Orban fosse prevalente" nel Ppe "se Orban vincesse". Un impegno che vede i due leader sovranisti pronti a cambiare gli assetti europei: "Io rappresento uno schieramento forte, alternativo ai burocrati, uno schieramento che non definisco di destra e spero si possa collaborare con i conservatori", dice il Capitano. "Noi vogliamo governare il cambiamento dell'Europa che verrà - scandisce Salvini - sulle banche, sulle multinazionali". E poi "se la sinistra continua a governare avremo presto un califfato islamico in Europa. Non è quello che voglio dare ai miei figli", avverte il vicepremier italiano. La giornata in terra ungherese, per il leader della Lega, inizia sull'elicottero, dopo essere atterrato all'aeroporto di Budapest, "per vedere come fa Orban a difendere i confini dagli immigrati irregolari" che premono dai Balcani. E finisce, alle 19, all'ambasciata italiana, dove "vado ad incontrare i nostri connazionali e gli imprenditori". Nel mezzo il tavolo, all'ora di pranzo, con Sandor Pinter, l'ex poliziotto, ora ministro dell'Interno ungherese e - soprattutto - il faccia a faccia con il premier nazionalista magiaro, leader di Fidesz, Viktor Orban, l'uomo con cui Salvini cerca l'intesa, non scontata, per mandare all'aria "la Ue dei burocrati".

Non appena sceso dal volo Alitalia, partito da Roma, accompagnato da un piccolo gruppo dello staff, Matteo Salvini ha l'agenda con i tempi contati. "Sono qui per costruire una nuova Europa - ribadisce il vicepremier italiano, riferendosi a voto del 26 maggio - che controlli i confini, protegga la sicurezza, rilanci il lavoro, la famiglia e l'identità cristiana del nostro continente". Il programma elettorale, insomma, di quella Europa sovranista che Salvini vuole fondare, ma che, gli è ben chiaro, deve avere l'appoggio di Orban, alleato che resta però con i popolari a Strasburgo. Non bastano infatti i seggi che porteranno in dote gli alleati finlandesi, i tedeschi di Afd, gli austriaci del partito della Libertà e gli altri che hanno aderito al manifesto di Milano, per poter battere i pugni sul tavolo in Ue. La mossa di Salvini è quella di mettere in risalto i punti di accordo con il leader nazionalista ungherese, che rivede dopo l'incontro di fine agosto, in prefettura a Milano. Il vicepremier italiano ha gioco facile a trovare punti di intesa: i 175 km di filo spinato su doppia linea di Roeszke, che blindano le frontiere ungheresi con la Serbia gli fanno dire come "dopo il 26 maggio avremo un'Europa che difende i confini di terra come fa Orban e quelli di mare come fa l'Italia".

Sulle differenze di veduta con Orban, leggi bilancio Ue e flessibilità sui conti, temi su cui Orban ha sempre tenuto il punto, Salvini non parla. Di mezzo c'è la trattativa dopo il voto, con Orban, che da dentro il Ppe dovrà portare i popolari a dialogare con la destra. In terra magiara il vicepremier italiano non vuole parlare neanche delle polemiche italiane: "Sono qui per fare il punto sulla sicurezza dell'Europa - scandisce - non rispondo a polemiche". La risposta è la stessa a chi gli chiede un commento alle parole di Di Maio sulle province e a chi ritorna sul caso Siri. "Sono qui per lavorare", taglia corto, mentre a Roma, negli stessi minuti, il premier Conte sta rompendo gli indugi, spingendo per le dimissioni del sottosegretario leghista finito sotto indagine per un presunto caso di corruzione. "Decidano Conte e Siri e poi lo spieghino a me e agli italiani".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza