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E' il giorno della verità

08 maggio 2019 | 07.43
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Oggi il Cdm in cui il premier Conte le dimissioni del sottosegretario leghista Siri, indagato per corruzione. Di Maio: "Decadrà, noi siamo la maggioranza". E aggiunge: "Salvini non la prenda sul personale". Il leader leghista vede la spaccatura ma "si va avanti"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

E' arrivato il giorno della resa dei conti. Oggi, nel corso del Cdm il premier Conte proporrà la revoca del sottosegretario Siri che ha deciso di non dimettersi. Il caso che da giorni infuoca il governo, potrebbe chiudersi oggi non senza strascichi. "La Lega ha deciso di proteggere Siri inspiegabilmente e domani (oggi, ndr) va in consiglio dei ministri, hanno voluto intraprendere la strada della vecchia politica che protegge sempre i suoi politici", ha detto in chiusura di giornata il vicepremier Di Maio intervistato a Cartabianca, su Rai 3. "Il comportamento politico va censurato senza aspettare le sentenze", ha poi aggiunto ribadendo: "Siri può tornare a fare il senatore". "Si assumeranno responsabilità di votare per salvare un sottosegretario, Siri decadrà da sottosegretario, noi abbiamo la maggioranza in cdm, nove a sei", ha detto ancora una volta il capo politico dei 5 Stelle dicendosi dispiaciuto che il leader del Carroccio abbia "preso in modo personale questa cosa di Siri, non la prenda sul personale".

Dal canto suo, nonostante tutto, Salvini si è metto in attesa: "Vedremo se i Cinque Stelle votano per le dimissioni di un segretario senza alcuna prova, se ne prenderanno la responsabilità e andiamo avanti". Assicurando allo stesso tempo che "se votano noi votiamo contro e poi continuiamo a fare i ministri, si va avanti fino a fine mandato". Ma sulla questione, ancora una volta, Di Maio ha ribadito come "grazie a questi rompiscatole che hanno la maggioranza assoluta in Cdm, eviteremo a questo governo di fare come tutti i precedenti, cioè di tenersi esponenti politici che hanno portato avanti condotte non tollerabili". E poi ha lanciato un appello alla Lega, "chiedendo di far dimettere Armando Siri e non arrivare alla conta in Cdm".

Secondo fonti pentastellate il punto è che "la Lega cerca pretesti per rompere". "Dovete chiedere alla Lega se vuole aprire una crisi di governo sulla vicenda Siri", ha detto Di Maio, in conferenza stampa a Montecitorio, assicurando a più riprese che il M5S non vuole aprirne nessuna. Ma Salvini non la pensa così e rispondendo a chi gli chiede se c'è una spaccatura con i 5 stelle per Siri, replica: "Mi sembra evidente, non solo su questo, su tav, su autonomia, c'è diversità di vedute".
E così, a poche ore dal Cdm, rimette in ballo la flat tax "già domani (oggi ndr) al Consiglio dei ministri", ha sottolineato affermando che "prima si fa e meglio è. E' chiaro che bisognerà stringere i denti all’inizio, ma nel medio lungo periodo i risultati si sentono, anche in termini di lotta all’evasione. Chiunque voglia combatterla non lo fa soltanto con le manette ma lo fa anche abbassando le tasse". Ovviamente a stretto giro è arrivata la risposta del M5S: "Ennesima farsa sulla flat tax - dichiarano fonti di governo grilline all'AdnKronos - Cosa porta Salvini in Cdm? Non può portare un decreto senza che il Quirinale ne sappia nulla". E inoltre, "mancano totalmente le coperture. Quindi è propaganda becera sulle speranze dei cittadini che aspettano la riduzione delle tasse", l'affondo dei 5 Stelle. "Salvini vuole portare la flat tax in Consiglio dei ministri? Non vedo l'ora, sono prontissimo a votarla, se ci portano pure le coperture", ha detto dal canto suo Di Maio. "Io domani (oggi, ndr) porto il salario minimo, così abbassiamo le tasse e alziamo gli stipendi, che gli italiani sono contentissimi", ha aggiunto.

Intanto, in una nota, l'avvocato di Siri smentisce le notizie di stampa secondo le quali il sottosegretario non avrebbe intenzione di rispondere ai pm. "In riferimento alle notizie apparse su alcuni organi di stampa, si precisa che in sede di presentazione spontanea del senatore Armando Siri verrà depositata una memoria difensiva al precipuo fine di rappresentare, in modo esaustivo e documentale, i rapporti con Paolo Franco Arata. E pertanto del tutto inveritiero che tale scelta corrisponda ad un intento di sottrarsi al confronto con l'Autorità Giudiziaria, confronto del resto richiesto dallo stesso Sottosegretario. Infatti, unitamente alla presentazione della memoria difensiva, il senatore Armando Siri renderà dichiarazioni e risponderà ad eventuali richieste di chiarimenti avanzate dai Magistrati".

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