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Francesca emoziona la Camera

09 maggio 2019 | 17.38
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Applausi scroscianti per il discorso della studentessa milanese che nel Giorno della memoria per le vittime del terrorismo difende le istituzioni: "Valori democratici messi in discussione"

(fermo immagine dal sito della Camera)
(fermo immagine dal sito della Camera)

Tre minuti di intervento, tre applausi scroscianti, uno dei quali condiviso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dai presidenti di Senato e Camera. Francesca Moneta, studentessa della IV C del liceo statale Virgilio di Milano, non dimenticherà facilmente il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi e il suo intervento davanti agli scranni e alle tribune dell'aula di Montecitorio, dove sedevano i parenti dei morti nelle piazze, sui treni o alle stazioni per mano del terrorismo.

Francesca, come molti suoi coetanei liceali o più giovani provenienti dalle medie, ha partecipato con la sua classe al concorso nazionale "Tracce di memoria", indetto per non cancellare dal ricordo collettivo la stagione della Strategia della tensione, che sfociò poi negli anni di piombo. La sua classe, insieme a altri istituti, è stata premiata ed è stata lei a ritirare il riconoscimento dalle mani di Mattarella. "Abbiamo approfondito le tragiche vicende degli anni '70 nel quartiere Città Studi a Milano - ha esordito Francesca - dove si è consumata la morte dei tre studenti di opposte fazioni: Fausto Tinelli, Lorenzo Iannucci e Sergio Ramelli e dell'agente della Ps, Antonio Marino".

"La nostra ricerca - ha spiegato - ci ha permesso di avvicinare un periodo della nostra storia che non conoscevamo, ci ha appassionato e, allo stesso tempo, ci ha sconvolto scoprire che nelle strade, nelle piazze o nei giardini dove oggi ci troviamo a camminare, qualche decennio fa giovani come noi si uccidevano per contrasti ideologici che noi fatichiamo a comprendere".

"Ma anche noi stiamo vivendo un periodo particolarmente difficile della nostra storia. I valori democratici fondanti la convivenza civile paiono a volte essere messi in discussione, perfino da chi riveste alte responsabilità di governo. Parole e gesti violenti - ha proseguito la studentessa del liceo Virgilio tra gli applausi - amplificati a dismisura dai social media, diffondono un clima di diffidenza e di odio nella società civile, screditando le istituzioni democratiche, nazionali ed europee, che sono nostre e che dovremmo tutelare e difendere strenuamente".

"Sentiamo nominare spesso la sentenza latina 'Historia magistra vitae'. Ma questa affermazione è ben più ricca e articolata e comprende anche l'espressione 'Historia vitae memoriae'. Ovvero, secondo Cicerone, 'la storia è vita della memoria'. Difendiamo la memoria del passato, studiamola - è stata l'esortazione di Francesca Moneta - custodiamola come qualcosa di prezioso che dà senso e valore al presente e apre a noi giovani la speranza di un futuro da costruire con intelligenza e rinnovato impegno civile".

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