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Sicurezza

Di Maio deluso

11 maggio 2019 | 11.42
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Il vicepremier commenta il dl in 12 articoli, annunciato da Matteo Salvini: "E' solo una bozza ma sono molto deluso dal decreto sicurezza, perché non dice nulla sui rimpatri"

(Foto Fotogramma/Ipa)
(Foto Fotogramma/Ipa)

"E' solo una bozza ma sono molto deluso dal decreto sicurezza, perché non dice nulla sui rimpatri". Così il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, a margine dell’iniziativa un 'Assegno per figlio' sul dl in 12 articoli, annunciato da Matteo Salvini. "Il tema ora non sono gli arrivi - ha aggiunto - quelli li abbiamo fermati, grazie alle politiche migratorie fatte dal ministero dell’Interno e dal governo. Ora, quando arriva una nave con persone a bordo, la maggior parte di queste persone va negli altri Paesi europei". "Il tema vero - ha continuato Di Maio - è sui rimpatri, sui quali siamo pronti a dare una mano al ministro dell’Interno. Io non faccio il ministro dell’Interno, ma non può essere sempre colpa degli altri. Scrivere una lettera al presidente del Consiglio, al ministro degli Esteri e dire 'sui rimpatri dobbiamo fare di più' mi sembra una iniziativa ingiusta".

Serve "un vero e proprio salto di qualità nella politica estera italiana nella sua collegialità, investendo profili di natura economico-commerciale e di politica estera tout court, ambiti che naturalmente travalicano le competenze del mio dicastero", ha scritto Salvini in una lettera al premier Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi per sollecitare un’azione collegiale per stipulare nuovi accordi bilaterali sui rimpatri. "Per quanto di competenza del ministero dell'Interno, buoni risultati sono stati ottenuti anche sul piamo dei rimpatri dei migranti non aventi diritto nei rispettivi Paesi di origine", afferma ancora Salvini sottolineando che "nel 2019 in Italia i rimpatri superano gli arrivi, ma è ben chiaro che il problema travalica i confini nazionali e deve essere affrontato a livello generale, prevedendo dei meccanismi di condizionalità vincolante nelle relazioni coi Paesi terzi, tanto a livello Ue che sul piano bilaterale".

"Il lavoro da fare ora sono gli accordi di cooperazione internazionale per i rimpatri e, per fare questo, la peggior cosa - ha dichiarato Di Maio - è andarsi ad alleare con Orban che ti dice di tenerti i migranti in Italia. Quindi non vorrei che il decreto bis sulla Sicurezza servisse a coprire il caso Siri e per coprire quello che è successo sulla corruzione in queste ultime tre settimane".

Su Facebook il capo politico dei 5 Stelle aveva scritto: "L'importante, e questo non è un dettaglio, è che ognuno sappia però assumersi le proprie responsabilità. Se nel mondo del lavoro qualcosa non funziona io non me la vado a prendere con il presidente Conte o con qualcun altro. Il Decreto Dignità del MoVimento, al contrario, ha già dato ottime risposte e sono convinto che il reddito di cittadinanza ne offrirà altrettante". "Insomma, ognuno pensi al suo e lo faccia col massimo dell'impegno. Non può essere colpa sempre degli altri, suvvia. E mi riferisco ai rimpatri. Questa è un po' la scusa dell'alunno che non ha fatto i compiti a casa. Se c'è uno stallo, il MoVimento 5 Stelle è felice di dare il suo contributo e di aiutare. L'obiettivo è il risultato!", ha sottolineato il vice premier. "Ma lasciatemi anche dire che il senso di responsabilità in questo momento è ancor più importante per l'Italia. Servono moderazione e intelligenza per fare le cose bene, per aiutare le imprese, per sostenere la crescita e lo sviluppo. Se invece il fine è prendere qualche titolo di un giornale allora non va bene, perché io la vedo come una presa in giro", scrive ancora Di Maio.

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