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Gozi: "Voto al Pd contro i gilet giallo-verdi"

13 maggio 2019 | 17.23
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Sandro Gozi (Fotogramma)
Sandro Gozi (Fotogramma)

"Unica e entusiasmante". Sandro Gozi, ex-ministro nei governi Pd, definisce così la sua campagna in Francia per le europee. Gozi è candidato con la lista macroniana Renaissance. "E' un'esperienza sia politica che personale unica. E' la prima volta -dice all'Adnkronos- che un ex-membro di governo partecipa a una campagna trasnazionale così intensa. Nella lista Renaissance ci sono candidati di altre 6 nazionalità, oltre me. Siamo dei pionieri".

La battaglia in Francia, spiega Gozi, corre parallela con quella in Italia. Sia perché il nemico da battere è comune: ovvero i sovranisti. Sia perchè la lista di Macron e il Pd potrebbero trovarsi a lavorare fianco a fianco in Europa nella coalizione anti-nazionalista che si vorrebbe costruire dopo il 26 maggio. "Una coalizione che potrebbe diventare la nuova maggioranza in Europa", osserva Gozi.

La battaglia antisovranista in Francia è dura quanto in Italia? "Al momento è un testa a testa tra noi, la lista Renassaince e la Le Pen. Questo è un voto decisivo. Sono contento di aver scelto di candidarmi in Francia, perché qui si combatte una battaglia decisiva. Se Renaissance vince con un mandato forte per la rifondazione europea e batte i sovranisti, questo potrà segnare un punto di svolta".

Si farà 'l'Ulivo europeo' dopo il 26 maggio? "Siamo d'accordo a formare una coalizione ampia, a patto che si rompa col metodo consociativo che ha caratterizzato il rapporto tra Pse e Ppe. Noi vogliamo lavorare a un nuova maggioranza politica che si raccolga attorno alle priorità e non su schemi consociativi, a partire dalla scelta del commissario europeo. Ovvero no a Weber, che perde credibilità ogni giorno, questo è il punto di partenza".

Quali sarebbero le regole d'ingaggio della coalizione europeista in Ue? "Un programma di solidarietà politica, ecologica e sociale che preveda anche un nuovo metodo per riformare l'Europa: una grande conferenza con una partecipazione diretta cittadini in forme da definire magari con consultazioni on line per fare un bilancio di quello che l'Europa è stata, di quello che fa e non fa e le proposte su come diventare".

E chi ci starebbe? "Noi siamo d'accordo a una nuova alleanza che tutti quelli che condividono questo programma per costruire una nuova maggioranza politica con Verdi, Socialisti e magari anche Tsipras". E il Ppe? "Il Ppe solo se supera le attuali ambiguità. Il Ppe di Junker va bene, ma non quello di Orban né quello di Tajani che vuole tenere insieme Orban e Salvini".

Qual è il suo appello al voto agli elettori italiani: +Europa o Pd? "Il mio invito è quello di votare assolutamente il Pd e di scegliere nel Pd le donne e uomini che sono più riformisti . Perché come in Francia, l'altra grande battagli contro i nazionalisti si gioca in Italia. I gilet gialloverdi sono al governo ed è assolutamente necessario che ci sia una risposta forte di opposizione e di alternativa credibile. Per farlo serve una forza che veda ben oltre il 20 per cento e solo il Pd può riuscirci".

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