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Equilibrio sottile

13 maggio 2019 | 17.40
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La maggioranza si spacca sulla legge per la libertà sindacale delle Forze Armate

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Maggioranza battuta in commissione Difesa alla Camera sulla richiesta di accantonamento dell'articolo 10 del provvedimento "sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare". E' quanto si apprende da fonti dem. Lo scivolone dei gialloverdi, si riferisce da ambienti parlamentari Pd, sarebbe dovuto a una spaccatura tra Lega e M5S nel merito della riforma. Scrive il dem Enrico Borghi su Twitter: "Cronache dalla commissione difesa di Montecitorio: la maggioranza si spacca come una mela sulla legge per la libertà sindacale delle Forze Armate. Messa in minoranza (25 voti a 13) la relatrice del Movimento 5 Stelle. La Lega ha votato con tutte le opposizioni un emendamento Fi".

Dura la reazione del M5S. “Quanto è accaduto oggi in commissione Difesa alla Camera è un fatto molto grave perché si è deciso di negare al personale militare una tutela garantita a tutti i lavoratori - affermano in una nota i deputati del MoVimento 5 stelle in commissione Difesa alla Camera - Il MoVimento 5 Stelle aveva proposto un emendamento alla legge sulla rappresentanza sindacale dei militari che puntava a confermare la giurisdizione del giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro. Tutte le forze politiche hanno votato un sub emendamento di Forza Italia che per quanto riguarda i diritti di questa specifica categoria di lavoratori nega loro l’applicazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori".

"In nessun modo questa norma per la tutela dei diritti sindacali avrebbe pregiudicato l’efficienza dello strumento militare. Eppure da parte di tutti i partiti abbiamo trovato un muro nei confronti della nostra proposta. Ci auguravamo davvero di trovare l’appoggio dei nostri colleghi in commissione per approvare l’emendamento a firma del deputato Aresta e della relatrice Corda che voleva affidare alla giurisdizione del giudice ordinario tutte le controversie promosse dalle associazioni sindacali ex articolo 28 Statuto lavoratori nel rapporto di impiego del militare, in quanto dipendente pubblico non contrattualizzato, quando siano, al contempo, lesi i diritti del sindacato. L’unica soluzione giuridica accettabile per assicurare piena tutela”, continuano i deputati. “Il voto di oggi, invece, è stato un segnale molto negativo per i militari e per le loro famiglie che noi speravamo di poter tutelare nei loro diritti”, concludono i deputati.

Il tutto avviene in una nuova giornata segnata ancora una volta da botta e risposta tra i vicepremier sulla scia delle tensioni di questi giorni. Luigi Di Maio interviene con un post su Facebook. "Vedo e sento molto nervosismo in Italia - sottolinea - Alla Sapienza oggi sono tornate le camionette delle Forze dell’Ordine come non accadeva da tempo. C'è una tensione sociale palpabile, non solo a Roma, come non si avvertiva da anni. Sequestri di telefonini, persone segnalate, striscioni ritirati. Nelle piazze è tornata una divisione tra estremismi che non credo faccia bene a nessuno, soprattutto al nostro Paese, alle nostre famiglie, ai nostri interessi economici e culturali. In questo momento più che mai c'è bisogno di equilibrio e dialogo, per un bene collettivo, un bene superiore che si chiama Italia".

"Questo è un appello che lancio a tutte le forze politiche e anche all’interno del governo - scrive dunque Di Maio - La politica deve occuparsi dei problemi degli italiani, deve dare risposte, non deve inseguire ogni polemica, non deve rincorrere media o tv. La politica deve fare le cose. Siamo stati eletti per questo. Noi le stiamo facendo e domani parleremo di sanità, dicendo una cosa chiara: le nomine nella sanità devono basarsi sul merito e su nient'altro. Per troppo tempo sono state decise da politici che a tutto pensavano, tranne alla nostra salute. E annunceremo una cosa importante; il 15 maggio ci sarà il primo tavolo per stanziare un miliardo in favore delle famiglie italiane. C’è il salario minimo pronto, che fissa a 9 euro lordi la paga minima oraria per ogni lavoratore (dai camerieri ai magazzinieri). Aspettiamo una risposta su tutto questo da parte della Lega. Basta slogan, basta polemiche, noi vogliamo lavorare".

E Matteo Salvini replica: "Di Maio parla di tensioni nelle piazze? Mi sembra che le uniche minacce di morte siano contro di me. Per il resto i reati in Italia sono in calo ovunque mentre, purtroppo, sono in aumento i morti e gli infortuni sul lavoro”. Poi l'affondo: "Pd e 5stelle si sono forse coalizzati anche contro autonomie, flat tax e per aprire i porti ai clandestini?". E ancora: "Di Maio e Zingaretti parlano di razzismo che non c’è. Gli italiani non sono violenti, né egoisti, né razzisti".

In serata Di Maio interviene a Quarta Repubblica. "Mi dispiace - dice - ma gli amici della Lega stanno polarizzando questo scontro" tra fascismo e antifascismo. "Non è un problema personale con Salvini, è lui che l'ha presa sul personale su Siri. Io sono leale sulle cose scritte nel contratto ma è mio dovere contrastare parole che stanno diventando troppo tese, non con dei moniti ma col dire: abbassiamo i toni - aggiunge - A me dispiace che si discuta solo di fascisti e antifascisti mentre dovremmo parlare di cose da fare".

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