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"Pronti a sforare il 3%"

14 maggio 2019 | 19.44
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Il ministro dell'Interno Matteo Salvini torna sulla questione dello sforamento dei parametri europei sui conti pubblici. Di Maio replica: "Irresponsabile far aumentare lo spread"

(Afp)
(Afp)

Sforare il 3% deficit/Pil? "E' una cosa che si deve fare, non che si può fare". Parola di Matteo Salvini, che a 'Porta a Porta' torna sulla questione dello sforamento dei parametri europei sui conti pubblici. "Il limite del 3% è l'ultima delle mie preoccupazioni", dice il ministro dell'Interno.

Parole arrivate dopo che lo spread con i titoli tedeschi ha fatto registrare un aumento spingendosi in quota 281,2 punti base, +1,85% rispetto al dato precedente. Ma il ministro dell'Interno, già in mattinata aveva annunciato che ''fino a che nel nostro Paese la disoccupazione non sarà dimezzata, fino a che non arriveremo al 5%, spenderemo tutto quello che dovremo spendere'', per poi aggiungere: ''se servirà infrangere alcuni limiti del 3%, del 130-140%, noi tiriamo dritti. E se qualcuno a Bruxelles si lamenta, ce ne faremo una ragione''.

La reazione di Luigi Di Maio non è tardata ad arrivare: "Mi sembra abbastanza irresponsabile far aumentare lo spread, come sta accadendo in queste ore, parlando dello sforamento del rapporto debito-Pil, che è ancor più preoccupante dello sforamento deficit-Pil". Senza mai nominarlo, il leader pentastellato ha quindi dedicato un'altra stilettata all'alleato di governo. "Questo è un Paese che ha 300 miliardi di evasione fiscale - ha scandito il vicepremier - che ha grandi evasori da cui poter recuperare un sacco di risorse... Prima di spararle sul debito-Pil mettiamoci a tagliare quello che non è stato tagliato in questi anni di spese nutili", recuperare "dalla grande evasione" e intervenire "con la spending review da un punto di vista strutturale anche degli enti locali e di altri sprechi della politica".

Poi, parlando a 'Di Martedì', su La7, il capo politico dei 5Stelle ha aggiunto: "Io penso che piuttosto che annunciare lo sforamento del 3 per cento bisogna stabilire un metodo di lavoro. Si può anche parlare del 3 per cento ma sapere come arriviamo a quel punto. Bisogna contrastare gli sprechi ma sempre con un dialogo con la Commissione europea, senno ricominciamo quello che e' successo a dicembre. Lo so io, lo sa lui, lo sanno tutti".

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