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"Onu è da Scherzi a parte", Salvini all'attacco

19 maggio 2019 | 11.12
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Dopo l'allarme lanciato sul decreto Sicurezza bis il vicepremier replica: "Fa ridere". Farnesina: "Lettera non prevede obblighi o sanzioni"

(Foto Afp)
(Foto Afp)

"Un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, eviene a fare la morale sui diritti umani all'Italia, a Salvini per il decreto sicurezza, fa ridere, è da Scherzi a parte". E' la replica del ministro dell'Interno Matteo Salvini alle critiche dell' Onu, dalla fiera di Verona. E assicura: "Sono pronto a portare il decreto sicurezza domani in consiglio dei ministri". Infatti , ha spiegato Salvini "io domani sono a Roma, mi sono tenuto la giornata piena di impegni al ministero. E quindi non vedo l'ora che il decreto sicurezza diventi realtà", perché "c'è il contrasto ai camorristi, agli scafisti, agli spacciatori, ai teppisti di strada, ed è un passo avanti per città più sicure". "Spero quindi che nessuno abbia da ridire", ha infine auspicato.

Poco prima fonti del Viminale avevano già delineato i termini della questione: il ministero dell'Interno ritiene "necessario, urgente e tecnicamente ineccepibile" il decreto Sicurezza bis e auspica di vederlo approvato nel "Cdm di lunedì". Poi l'augurio "che l'autorevole Onu dedichi le energie all’emergenza umanitaria in Venezuela, anziché fare campagna elettorale in Italia".
"Il Viminale non ha sottovalutato la lettera dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’Onu, soprattutto alla luce della competenza e dell’autorevolezza delle Nazioni Unite in materia. Autorevolezza testimoniata da alcuni Paesi membri dell’Onu come Turchia e Corea del Nord", si legge. "È quindi singolare che l’Alto Commissariato per i Diritti Umani non si fosse mai accorto che la multa per chi favorisce l’ingresso non autorizzato di immigrati fosse già presente da tempo nell’ordinamento italiano (articolo 12 del Testo unico sull'immigrazione): il Decreto Sicurezza Bis aggiorna la norma. Una svista che gli uffici del ministero dell’Interno avrebbero segnalato riservatamente agli autori della lettera, se solo l’Alto Commissariato l’avesse inviata prima al Viminale e poi - eventualmente - ai media e non viceversa".

"Da parte del ministero dell’Interno resta confermato l’auspicio di vedere approvato il decreto Sicurezza Bis nel Cdm di lunedì, ritenendolo necessario, urgente e tecnicamente ineccepibile. Non solo. L’augurio è che l’autorevole Onu dedichi le energie all’emergenza umanitaria in Venezuela, anziché fare campagna elettorale in Italia", conclude.

DI MAIO - "A me sembra surreale che l'Onu commenti un decreto che non abbiamo discusso in cdm, e che io neanche ho letto nel suo testo ufficiale, che è ancora al vaglio dei tecnici che lo stanno, tra l'altro, riorganizzando", è il commento del vicepremier Luigi Di Maio che ha aggiunto: "C'è una critica preventiva, non lo abbiamo neanche discusso, mi sembra un po' assurdo".

FARNESINA - In relazione alla lettera, arrivata il 17 maggio al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, da parte di esperti del Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU, la Farnesina precisa che "il Ministro Moavero ha incaricato, ieri, il Rappresentante Permanente italiano presso le Nazioni Unite a Ginevra, Ambasciatore Cornado, di contattare i titolari di procedure speciali firmatari della comunicazione rivolta all'Italia, per chiedere elementi più precisi sulle fonti utilizzate, sulla metodologia e la tempistica dei loro lavori e per chiarire alcuni elementi di puntuale riscontro alla loro lettera". La lettera "è stata inviata nel quadro delle cosiddette ''procedure speciali'', nome generico che designa i meccanismi ordinari istituiti dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per esaminare, vigilare, consigliare e riferire sulla situazione dei diritti umani nei diversi Stati. Le procedure speciali possono attivarsi in relazione a singoli Stati specifici oppure a preoccupazioni di natura più ampia e generale; possono implicare visite nei paesi e/o l'invio di comunicazioni agli Stati per sottoporre alla loro attenzione presunte violazioni di diritti umani". Le ''comunicazioni'', come quella ora ricevuta dall'Italia, "sono lettere in merito ad asserite violazioni dei diritti umani, accadute o in procinto di verificarsi. Non hanno carattere giudiziario, né investigativo e non prevedono obblighi o sanzioni. Il contenuto delle comunicazioni si basa su informazioni ricevute da fonti varie che, talvolta, sono risultate imprecise o inaffidabili. Le comunicazioni sono redatte dai titolari delle procedure speciali, esperti indipendenti che operano a titolo personale e in autonomia. Le lettere e le eventuali risposte dello Stato destinatario -prosegue la Farnesina- sono pubblicate in rapporti periodici e sul sito internet del Consiglio per i Diritti Umani, affinché siano note all'opinione pubblica. La lettera inviata all'Italia sarà inclusa nel rapporto relativo al periodo dal 1 marzo al 31 maggio 2019". Dal 1 gennaio 2018, l'Italia ha ricevuto in totale 8 comunicazioni; "nel medesimo periodo, numerosi Stati hanno ricevuto comunicazioni; per esempio, gli Stati Uniti ne hanno ricevute 30, il Regno Unito 16, la Francia 12, la Spagna 7 e la Germania 2".

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