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Conte al Colle da Mattarella

29 maggio 2019 | 16.05
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Il premier ha avuto colloqui anche con Di Maio e Salvini: "Confronto serio e approfondito". Il titolare del Viminale chiede "una dura presa di posizione" sulle critiche Onu al decreto sicurezza bis

(Fotogramma)
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"Il governo del cambiamento deve ancora completare buona parte del suo programma. Ho elaborato un’agenda fitta di misure e provvedimenti da attuare che ci impegnerà per il resto della legislatura". Parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine degli incontri con i suoi vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ribadite in sostanza anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’incontro al Quirinale. Un colloquio durante il quale il premier si sarebbe dimostrato moderatamente ottimista sulla possibilità che il governo, come crede e spera, possa proseguire il suo mandato.

Una volontà che quindi è nello stesso tempo un auspicio: se si tradurrà in realtà dipende dagli sviluppi che seguiranno all'attuale congiuntura politica comunque interlocutoria e dai risultati che produrranno i confronti e le valutazioni in corso nei e tra i partiti della maggioranza. Mattarella avrebbe soprattutto ascoltato le considerazioni del premier, fedele al ruolo di chi in questa fase deve soprattutto comprendere gli orientamenti del governo e delle forze politiche che lo sostengono, prima ancora di valutare se e come potrà proseguire la legislatura.

Il capo dello Stato tuttavia non avrebbe evitato di ripetere quegli inviti espressi pubblicamente e riservatamente in più occasioni: occorre compiere scelte politiche ed economiche in grado di garantire la solidità dei conti pubblici, presupposto irrinunciabile per salvaguardare il risparmio dei cittadini, la fiducia di famiglie e imprese, la credibilità finanziaria del sistema Paese. Obiettivi che richiedono un confronto e un dialogo costruttivi con l’Europa e non certo prove di forza, a partire dal negoziato che inevitabilmente si aprirà alla luce della lettera della Commissione europea all'esecutivo italiano e in vista degli impegni che caratterizzeranno l'avvio della nuova legislatura, a partire dalle nomine ai vertici delle istituzioni comunitarie. Questione sulla quale Conte avrebbe aggiornato Mattarella dopo la riunione informale dei capi di Stato e di governo svoltasi ieri a Bruxelles, senza entrare comunque in valutazioni relative a nomi e incarichi, sia su un piano generale che su quello relativo alle richieste italiane.

Conte ha fatto il punto in una nota sui colloqui di oggi con i due vicepremier. "Ho incontrato questa mattina, dapprima il vicepresidente Salvini e successivamente, il vicepresidente Di Maio - riferisce il presidente del Consiglio - Con entrambi ho avuti lunghi colloqui, che hanno costituito l’occasione per scambiare alcune valutazioni sugli esiti dell’ultima consultazione elettorale, sulla nuova composizione del Parlamento europeo e sulle procedure di nomina nelle Istituzioni europee".

Il confronto con Salvini e Di Maio "è stato serio e approfondito ed è servito a operare una ricognizione delle varie misure che tornano utili a rilanciare l’azione di governo. Ho raccolto le indicazioni dei vicepresidenti sulle misure di governo che stanno a cuore alle rispettive forze politiche e, per parte mia, ho riassunto le varie iniziative e i vari provvedimenti che giudico assolutamente strategici per il bene del Paese", chiarisce Conte, sottolineando che "il governo del cambiamento deve ancora completare buona parte del suo programma. Ho elaborato un’agenda fitta di misure e provvedimenti da attuare che ci impegnerà per il resto della legislatura". "Ho chiesto a entrambi i vicepresidenti - spiega inoltre il premier - di accelerare i confronti e le valutazioni che sono in atto nell’ambito di ciascuna forza politica, in modo da poter ripartire già nei prossimi giorni con chiarezza di intenti e determinazione di risultati".

Questo pomeriggio c'è stato poi a Palazzo Chigi un incontro tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Il colloquio tra i due è avvenuto nel giorno in cui la Commissione europea ha inviato al titolare di via XX Settembre la lettera con cui viene avviato formalmente il processo che potrebbe portare all’apertura di una procedura per violazione del Patto di stabilità Ue.

SALVINI SCRIVE A CONTE E MOAVERO - Salvini ha intanto scritto una lettera indirizzata al premier Conte e al ministro per gli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi, per invocare una presa di posizione del governo italiano contro le contestazioni avanzate da sei Rapporteurs delle Nazioni Unite formalizzate il 15 maggio scorso a proposito del Decreto Sicurezza Bis. Il ministro dell’Interno ritiene le osservazioni delle indebite invasioni di campo in un periodo pre-elettorale, anche tenuto conto che hanno riguardato una bozza del decreto, non ancora deliberato dal Consiglio dei ministri. Salvini ha colto l’occasione anche per chiedere l’ammontare del contributo italiano al bilancio dell’Onu.

Nella lettera Salvini sottolinea "la pretestuosità e l'inconferenza delle argomentazioni assunte nella nota" che "sono rese ulteriormente biasimevoli" dalla circostanza che le censure sono state mosse a ridosso delle elezioni e nei confronti di un testo "non ancora sottoposto all'esame del Consiglio dei ministri". "A ciò si aggiunga - prosegue Salvini - la grave scorrettezza procedurale riscontrata nella modalità di comunicazione del testo della lettera, diffuso dagli organi di stampa ancor prima di pervenire ai destinatari istituzionali". Si tratta quindi per il vicepremier di una "indebita ingerenza nell'attività politica del nostro governo, originata da preconcette impostazioni ideologiche e dalla vicinanza a posizioni care ad ambienti e realtà insofferenti al nuovo corso impresso alle politiche migratorie nazionali". "Non è inoltre accettabile essere sottoposti, da parte delle Nazioni Unite, ad un giudizio su asserite violazioni dei diritti umani quando proprio il nostro Paese ha esercitato una fortissima azione per un concreto impegno di tutte le Agenzie dell'Onu in Libia". Salvini chiede quindi "una dura presa di posizione del governo che stigmatizzi l'operato dei Rapporteurs".

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