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Scalfarotto a Zingaretti, Pd non sia caserma

29 maggio 2019 | 17.40
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Ivan Scalfarotto
Ivan Scalfarotto

"Una battuta sbagliata e anche molto ingenerosa". A Ivan Scalfarotto, area Giachetti e animatore dei comitati renziani Ritorno al Futuro, non è piaciuta l'uscita di Nicola Zingaretti. Il segretario ha bollato come "comiche finali di una stagione passata" le osservazioni dell'area renziana sul voto di domenica. "Ma come? Abbiamo fatto una campagna unitaria come mai successo negli scorsi, ci siamo mobilitati tutti per tutti... è stata una caduta di stile grave", dice Scalfarotto all'Adnkronos.

Va detto però che voi avete subito ridimensionato il risultato, avete parlato di 100mila voti in meno rispetto al 2018... o no? "Sono stupito dal fatto che questo partito passi da quello del cannoneggiamento continuo contro il quartier generale a una specie di caserma in cui non si può discutere. Ormai pure i 5 Stelle discutono, non sono più stalinisti! Si tratta di un fisiologico, normale dibattito. Certo, dipende da come gestiamo il dibattito. Zingaretti con quella battuta ha avuto una grave caduta di stile e poi qui non si tratta di discutere di qualche decina di migliaia di voti".

E di cosa? "Di come facciamo a tornare al 40%. Sono contento che il Pd passa dal 18 al 22, va bene, ma non basta ovviamente. Queste elezioni hanno confermato la totale volatilità dell'elettorato. In 5 anni tre partiti diversi hanno stravinto: il Pd, poi i 5 Stelle, ora la Lega. Una volatilità esplosiva che non deve far dormire sonni tranquilli a Salvini e stimola noi a darci da fare. Non adagiamoci a fare i professionisti dell'opposizione...".

E come si torna al 40%? "Non facendo tante piccole addizioni. Prendo Pizzarotti da una parte, e poi ci metto i Verdi e anche la Bonino... così non si va lontano. Puoi ambire al 25% ma per tornare al 40 dobbiamo riappropriarci della vocazione maggioritaria. Che ruolo avrà Matteo Renzi nei prossimi mesi? "Renzi ha ancora una grande leadership e per me da lì si deve ripartire". Come? Dentro o fuori il Pd? "Non ne farei una questione di contenitori, ma il fatto che ogni diretta Facebook di Renzi sia seguita da 4000-5000 persone dice che la sua leadership è ancora forte". E Calenda? "Con Carlo ho lavorato come sottosegretario ed è un grande talento ma non ho ancora capito qual è il suo progetto, mi piacerebbe avere un po' più di chiarezza".

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