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Caos procure, Legnini: "Mattarella mai intervenuto in nomine"

15 giugno 2019 | 20.03
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L'ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura: "In intercettazioni millanterie su rapporti Csm-Quirinale". Parlano Ermini, Lotti e Palamara

(Fotogramma)
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"Nei quattro anni di mia Vicepresidenza del Csm, il Presidente della Repubblica ha assicurato un costante e prezioso sostegno all'attività consiliare. Il Presidente Mattarella non è mai intervenuto sulle nomine di magistrati ai vertici degli Uffici Giudiziari ed ha sempre garantito, attraverso le frequenti interlocuzioni con il Vice Presidente, l'autonomia del Csm e dei suoi organi, limitandosi a fornire indirizzi generali sull'attività consiliare e sul rispetto delle procedure''. Così Giovanni Legnini, già vice presidente del Csm, commentando le intercettazioni pubblicate dagli organi di stampa.

''L'intero plenum ed io personalmente, abbiamo espresso in molteplici occasioni, fino all'ultima seduta, profonda gratitudine per la sua guida attenta e saggia. Ugualmente, i rapporti con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e, seppur per un breve periodo, con il Ministro Alfonso Bonafede sono sempre stati improntati al rigoroso esercizio delle rispettive prerogative costituzionali, senza alcuna ingerenza né sulle nomine né su altre decisioni. Tutte le delibere sugli incarichi direttivi e semidirettivi, nell'arco di una consiliatura intensa e molto produttiva, sono state assunte in piena collegialità, con la partecipazione attiva di tutti i consiglieri togati e laici e senza alcuna interferenza politica. Le espressioni che si ricavano dagli stralci delle intercettazioni pubblicate oggi dalla stampa circa i rapporti tra Csm e Quirinale rappresentano millanterie senza alcun riscontro con la realtà''.

''Sono certo - conclude Legnini - che le gravi vicende che emergono dagli atti di indagine, che tanto turbamento e sconcerto stanno suscitando nella magistratura e tra i cittadini, saranno oggetto di accertamento compiuto e definitivo sia in sede giudiziaria che davanti all'Organo di autogoverno, che sta dimostrando di disporre di capacità e forza per superare una crisi così preoccupante. I cittadini e le istituzioni democratiche hanno necessità di recuperare piena fiducia nella magistratura, le cui funzioni autonome ed indipendenti costituiscono presidio insostituibile per la democrazia e per ciascuno dei cittadini. Mi auguro che le iniziative di riforma, da anni preannunciate, possano costituire una positiva occasione per rafforzare la fiducia nei confronti della giustizia italiana".

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