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Carfagna: "Lega? Non siamo la ruota di scorta di nessuno"

22 giugno 2019 | 15.28
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Intervistata da Maria Latella su SkyTg24, la neo coordinatrice azzurra risponde così a una domanda sull'eventualità di cambiare il nome a Forza Italia: "Non ho pregiudizi, ma non è nostra priorità". Per Giovanni Toti è "un'ipotesi da valutare utilitaristicamente"

Carfagna:

Con la Lega "siamo alleati, ma questo non significa essere succubi, certo sappiamo che i rapporti di forza sono cambiati, ma non siamo la ruota di scorta di nessuno". Lo dice Mara Carfagna, intervistato da Maria Latella su SkyTg24, parlando dei rapporti con il partito di Salvini. "Essere più piccoli - spiega la neo coordinatrice azzurra - non significa essere deboli, siamo distinti da Lega, io stessa ho marcato spesso le differenze, una cosa che non significa sabotare l'alleanza". Alla domanda sulla eventualità di cambiare nome a Forza Italia risponde: "Non ho pregiudizi, ma non è una priorità assoluta". A proposito della "flat tax era nel programma elettorale di Fi". "Dubito che si farà perché le risorse disponibili Lega e M5S le hanno buttate dalla finestra approvando misure parassitare, improduttive e elettoralistiche".

Per il coordinatore Giovanni Toti, sempre intervistato da SkyTg24, il cambio del nome del partito di Berlusconi "è un'ipotesi da valutare utilitaristicamente". "Se Fi deve essere una piattaforma aperta, anche per chi è uscito, allora dobbiamo mettere in conto di avere un nome diverso". "Io non mai detto di voler fare un mio partito, ma per vedere le difficoltà di Forza Italia basta prender un pallottoliere. FI deve fare percorso per riprendersi, perché il nostro partito per anni si è chiuso alle idee e ancora di più alle persone". "Se ci esponiamo a bagni di democrazia e di idee possiamo farcela", assicura il governatore della Liguria. "Io sono per fare le primarie e perché tutti siano in discussione ma per adesso il numero uno di Forza Italia resta Berlusconi". E Tajani? "Lui - sottolinea - era stato incaricato di coordinare il partito ma non mi pare che in questi due anni ci siano stati risultati straordinari, credo che possa essere ancora utile ma bisogna cambiare pagina".

"Se la minaccia di aprire una procedura di infrazione contro l'Italia è un attacco politico", aggiunge Toti, "allora è l'attacco spuntato di una commissione europea in scadenza. Io in Europa farei come gli americani a casa loro: 'giusto o sbagliato, io sto con l'Italia, che è il mio Paese'". "Flat tax tutta la vita, ma tanto i soldi per farla non ci sono. Francamente mi piacerebbe sentire parlare un po' di più di come alzare gli stipendi e di come ridurre il cuneo fiscale sul lavoro".

Quanto alla vicenda della Sea Watch fa notare che "il tema dell'immigrazione era diventato talmente spinoso e divisivo che Salvini ha fatto bene a dare un potente giro di vite". Negare gli attracchi e lo sbarco, ha tuttavia aggiunto Toti, "non può essere la soluzione definitiva. Non riusciremo a trattare la questione dei migranti come abbiamo fatto con la Sea Watch e forse non è nemmeno moralmente giusto. Ma l'inversione di tendenza è stata giusta, altrimenti saremmo ancora al Cara di Mineo che esplode di migranti".

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