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Sea Watch

Salvini attacca: "Carola fuorilegge"

30 giugno 2019 | 15.04
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Su Sea Watch interviene Di Maio: "Navi che violano nostre acque diventino italiane". L'equipaggio difende la sua Capitana: "Orgogliosi di lei". Il legale della 31enne tedesca: "Nessuno speronamento". L'arresto diventa un caso in Europa. Intanto altri undici migranti arrivano a Lampedusa

(Fotogramma)
(Fotogramma)

L'odissea Sea Watch ancora una volta protagonista di un durissimo post del vicepremier Matteo Salvini. "La comandante fuorilegge - ha infatti scritto il ministro su Facebook - ha giustificato il folle attracco che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza dicendo che c’era uno 'stato di necessità'. Ma se nessuno dei 42 immigrati a bordo aveva problemi di salute, di quale necessità stava parlando?", chiede, tornando all'attacco della capitana Carola Rackete.
Poi, su Twitter, l'attacco al Lussemburgo: "Ve lo ricordate il ministro lussemburghese che, urlando 'Merda', diceva che voleva più immigrati in Europa? Adesso pretende che la comandante fuorilegge sia rimessa in libertà! Pazzesco... Ma non ha niente di meglio da fare???", scrive il ministro. Salvini ha quindi commentato sui social anche le parole di padre Alex Zanotelli che, in un'intervista all'Adnkronos, plaudeva alla capitana affermando che "meriterebbe un Nobel". "Un Nobel???", la domanda del responsabile del Viminale, seguita da una serie di punti interrogativi e un emoticon a prova della sua sorpresa e del dissenso rispetto alle parole del missionario.

Sul caso Sea Watch e sulle politiche migratorie interviene anche il vicepremier Luigi Di Maio, annunciando di essere a lavoro su una proposta che dia in dotazione alle nostre forze dell'ordine le imbarcazioni sequestrate nelle acque italiane: "Dobbiamo fare in modo - scrive su Facebook - che le navi che provocano il nostro Paese, compromettendo anche la sicurezza delle nostre forze dell’ordine com’è accaduto in questi giorni, restino in dotazione allo Stato italiano. Se entri nelle nostre acque violando la legge, perdi definitivamente l’imbarcazione, senza attenuanti e multe che incidono ben poco. Se forze armate, capitaneria o corpi di polizia lo vorranno, daremo a loro le navi confiscate".
"Sul caso della Sea Watch già mi sono espresso - esordisce Di Maio - ma bisogna andare avanti a mio avviso e individuare una soluzione affinché quelle imbarcazioni che se ne fregano delle nostre leggi non tornino più in mare già alla prima infrazione. Non si deve aspettare oltre. Stiamo studiando una proposta in questo senso: non si può andare avanti sequestrando e poi dissequestrando la stessa imbarcazione, e sta per accadere di nuovo con la Sea Watch 3. Se quella nave torna in mare con un nuovo comandante cosa cambia?". Per Di Maio, solo perdendo definitivamente le imbarcazioni "ridurremo il traffico nel Mediterraneo verso l’Italia. Siamo un Paese rispettoso di tutti, è bene che gli altri inizino a rispettare anche noi".

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