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Renzi: "Il Pd ha sbagliato con i migranti"

05 luglio 2019 | 09.57
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Per l'ex premier "non c'è emergenza immigrazione". Calenda replica con un tweet

(IPA/Fotogramma)
(IPA/Fotogramma)

Troppa esasperazione sul tema degli sbarchi, poco coraggio sullo ius soli. Matteo Renzi, in una lunga lettera indirizzata a Repubblica, riconosce come il declino del partito di cui era segretario inizia "quando si esaspera il tema "arrivi dal Mediterraneo" e allo stesso tempo si discute lo Ius soli senza avere il coraggio di mettere la fiducia come avevamo fatto sulle unioni civili".

Per l'ex premier si tratta di una "geometrica dimostrazione d'impotenza: allarmismo sugli sbarchi, mancanza di coraggio sui valori. Il successo di Salvini inizia lì", riconosce Renzi. La questione dei flussi migratori nel Pd "l'abbiamo sopravvalutata quando nel funesto 2017 abbiamo considerato qualche decina di barche che arrivava in un Paese di 60 milioni di abitanti, 'una minaccia alla democrazia'".

"L'Italia non ha un' emergenza immigrazione - spiega - ma tre emergenze gravissime: denatalità, legalità, educazione. La prima è la più preoccupante: un paese senza figli è un paese senza futuro. E paradossalmente non ne usciamo neppure con gli immigrati. Nel resto d'Europa 'l'invasione' che paventano i populisti nasce dalle culle, non dai barconi".
Per Renzi ora "bisogna aumentare i fondi della cooperazione internazionale (cosa che noi abbiamo fatto, la Lega no). Bisogna investire in Africa senza lasciare che lo faccia solo la Cina. Bisogna implementare la strategia energetica del sud, dall' Egitto al Mozambico".

Stella polare della riflessione dell'ex premier, divisa in 10 punti su Repubblica, è il fatto che "se qualcuno è in mare, si salva e si porta a terra. Lasciare in mare delle persone per calcolo elettorale fa schifo". Al punto due sottolinea Renzi il fatto che "l'Italia è terra di migranti" e "chi nega questa storia è un ignorante che tradisce i valori del Paese". Al tre la difesa del suo governo: "Io - scrive - non mi vergogno di ciò che ha fatto il mio governo. Non chiedo scusa per le vite salvate nel Mediterraneo. Non chiedo scusa per aver combattuto il protocollo di Dublino, firmato da Berlusconi e Lega".

Al punto 7 il tema della legalità, connesso all'attività delle Ong: "Se Carola ha sbagliato manovra o infranto la legge, è giusto processarla. Se un immigrato ruba, è giusto processarla. Ma questo vale per tutti: o la legalità vale sempre o non vale mai. Difficile credere a Salvini quando definisce 'delinquente' Carola e invoca per sé l'immunità parlamentare per salvarsi".
"E questo - aggiunge - vale per gli alleati grillini: possono urlare onestà fino allo sfinimento, ma resteranno per sempre i complici di chi ha fatto sparire 49 milioni di euro del contribuente". REnzi punta anche sulla "questione educativa".

Al punto nove l'attacco diretto ai populisti che "hanno bisogno delle fake news. Emblematico il fotomontaggio con i parlamentari della Sea Watch ripresi come fossero in un pranzo luculliano a base di pesce. Combattere le fake news è diventato un dovere civile".
"Non è la globalizzazione il nostro avversario. Se diciamo che la globalizzazione è il nemico che distorce economia, cultura, identità, finiamo con il fare un assist a chi dice "prima gli italiani", chiede di costruire muri, istiga all'odio".
"I populisti - conclude Renzi - hanno vinto con le fake news, saranno sconfitti dalla realtà. Se vogliamo che ciò accada anche sul tema dell' immigrazione, dobbiamo avere una linea, nostra, forte e chiara. E non scimmiottare quella degli avversari".

Alla lettera replica Carlo Calenda via tweet, che scrive: "Molte parti condivisibili ma non l’attacco a Paolo Gentiloni e Minniti. A prescindere dal fatto che i provvedimenti sono tutti stati votati dal Pd di cui eri segretario, sai benissimo che l’emergenza c’era eccome. Fino a 2016 inoltrato i migranti entravano in Italia".

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