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Celeste (Ice): "Mai incontrato Savoini e sto a Mosca da 4 anni"

13 luglio 2019 | 15.43
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Il direttore dell'Istituto commercio estero a Mosca risponde così all'Adnkronos a una domanda sul caso dei presunti fondi russi alla Lega

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Savoini? Sono a Mosca da quattro anni e non l'ho mai incontrato ai nostri eventi". Così all'Adnkronos il direttore dell'Ice a Mosca Pier Paolo Celeste risponde ad una domanda sul caso dei presunti fondi russi alla Lega tramite il 'mediatore' Gianluca Savoini. Celeste non commenta le vicende politiche italiane e si sofferma bensì sui risultati messi a segno dall'agenzia in questi anni in termini di assistenza all'internazionalizzazione delle imprese e interscambio, con un occhio di riguardo per le pmi, ossatura del sistema produttivo del Belpaese. "Le pmi italiane sono partner ideali per il mercato russo, dove è in corso un processo di reindustrializzazione" sottolinea. "Siamo partner ideali - insiste - perché le nostre pmi per creatività e flessibilità possono rendere un eccellente servizio all'industria russa", sottolinea Celeste.

"Certo - spiega - le sanzioni e le contro-sanzioni hanno impattato l'attività delle nostre aziende, a soffrire soprattutto il settore del 'fresco' ma siamo riusciti a spostarci su comparti alternativi dello stesso settore scommettendo ad esempio su vino e olio". Una scommessa vincente come dimostrano i numeri: "L'anno scorso sono arrivate dall'Italia 290mila bottiglie al giorno di vino, delle quali 83mila di prosecco, peraltro appena inserito nella lista del Patrimonio mondiale dell'Umanità dell'Unesco".

E in questa cornice, spiega il direttore dell'Ice a Mosca, vanno letti anche gli ultimi dati sull'import italiano in Russia, quinto fornitore della Federazione russa, "che segna nel 2019 su base annua un incremento dello 0,5%, contro il calo del 3,5% della Germania e il -18,5% della Francia, un rialzo che potrebbe sembrare piccolo quello dell'import italiano ma che mostra segno positivo in una fase di calo generalizzato dei consumi mondiali e mentre Germania e Francia sono su territorio negativo". E l'Italia in Russia è presente non solo con i brand della moda e del design ma anche con il settore dei "macchinari, della chimica della farmaceutica", conclude Celeste.

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