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Linea dura di Appendino

15 luglio 2019 | 16.01
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Revocate le deleghe al vicesindaco Montanari. Lui all'Adnkronos: "Io capro espiatorio sul nulla"

(Fotogramma)
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La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha revocato questa mattina l’incarico di vicesindaco a Guido Montanari e le deleghe che aveva in capo. "La decisione - ha spiegato la sindaca - segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita. Una scelta non facile dal punto di vista umano ma che ho ritenuto necessaria nell’interesse della Città e della sua immagine". "A Guido Montanari va il ringraziamento per il lavoro svolto in questi tre anni", ha detto la prima cittadina. 

Nel corso delle comunicazioni seguite al trasferimento del Salone dell’auto dal capoluogo piemontese alla Lombardia, Appendino ha messo in chiaro: "Non sono disposta in alcun modo ad andare avanti con il freno a mano tirato della maggioranza, Torino viene prima". "Non intendo accettare compromessi al ribasso - ha scandito - chiedo una prova di maturità, vincolerò il mio mandato al destino di questa amministrazione perché questa amministrazione ha senso di esistere solo se può lavorare e portare risultati per il bene della città".

Sottolineando il lavoro svolto in questi tre anni di governo e confermando l’impegno a "onorare fino in fondo la responsabilità di amministrare questa città", Appendino non ha risparmiato critiche alla sua maggioranza osservando che "la credibilità di una città nei confronti dei cittadini, degli investitori, del Paese e sul piano internazionale passa anche dall’unità di intenti delle sue istituzioni e dalla capacità di prendere decisioni veloci ed efficaci".

"Non possiamo pensare, per fare due rapidi e recenti esempi concreti, che un’occasione di attrazione di investimenti e riqualificazione come il motovelodromo, già oggetto di legittima discussione, possa essere osteggiato successivamente per diatribe interne né - ha sottolineato ancora la sindaca - che la realizzazione di un nuovo impianto sportivo come quello che un investitore privato vorrebbe far sorgere in Parella venga compromesso da posizioni ideologiche".

"Anche nei rapporti fra istituzioni abbiamo il dovere di chiarire alcuni aspetti - ha proseguito - non possiamo pensare che chi ha responsabilità di governo, anche se a livello locale, si scagli regolarmente e sistematicamente contro il lavoro di Prefettura e Questura né che ambiente, innovazione, sicurezza, welfare, eventi e futuro della città siano soggetti, per liti interne, a compromessi al ribasso. La politica è mediazione, ma la mediazione non può essere una corsa al ribasso e messa davanti all’interesse della città". "Torino viene prima" ha ribadito, ricordando che "dalla settimana prossima arriveranno in Aula una serie di delibere di cui questa città ha bisogno per esprimere al massimo tutto il suo potenziale. Se l’amministrazione sarà nelle condizioni di continuare a fare il bene della città, sarò felice di portare avanti il mio mandato e continuare a dare ai cittadini le risposte che meritano". "Una perdurante situazione di stallo, che verificheremo già dai voti sui primi provvedimenti, procurerebbe, invece, danni che la città non può e non deve permettersi. E se il male minore fosse il termine anticipato di questa consiliatura, così sarà", ha concluso.

Poi, nella replica seguita alle sue comunicazioni, la sindaca ha spiegato: "La prossima settimana ci misureremo con alcune delibere ed è su queste che ci testeremo come ente: vedremo già lunedì prossimo se questo ente è in grado di decidere e di far partire le delibere. E quello sarà il momento in cui ciascuno si assumerà la propria responsabilità".

MONTANARI: IO CAPRO ESPIATORIO - "Sono stato un capro espiatorio sul nulla - ha detto Montanari all'Adnkronos - Sarebbe stato più semplice se la sindaca Appendino avesse espresso una volontà politica nuova nelle riunioni di maggioranza o giunta". "In questi anni - ha aggiunto - credo di aver svolto un buon lavoro come elemento di mediazione operativa tra i movimenti e l’amministrazione in completa adesione al programma di governo con cui Appendino è stata eletta". Per quanto riguarda il futuro, a giudizio di Montanari "se M5S rinuncia alle due posizioni iniziali, come quelle su Tav e acqua pubblica accettando decisioni calate dall’alto, è destinato a concludere la sua esperienza politica".

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