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Lo sfogo di Salvini

19 luglio 2019 | 07.07
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(Afp)
(Afp)

Da Helsinki lo scontro con Francia (Castaner) e Germania (Seehofer) sul tema caldo dei porti di sbarco per i migranti non sembra poi così rilevante. A tenere banco, dalla capitale finlandese, è un Matteo Salvini che sembra ormai ad un passo dalla rottura dell'alleanza di governo. La corda che lo lega con Di Maio sembra troppo logora "perché io non mi fido più", si sfoga il ministro dell'Interno italiano. "Una mancanza di fiducia, anche personale" nei confronti di Di Maio, di "cui mi sono fidato per mesi e mesi". A pesare soprattutto gli ultimi attacchi pentastellati, che sulla vicenda Russia non fanno sconti al leghista.

"Un giorno è Di Maio, un giorno è Conte, un giorno Fico, noi andiamo avanti sui fatti, lascio a Di Maio i suoi sfoghi", ha detto ancora Salvini. "Quando sono capitate queste cose a amici dei 5 Stelle io non sono mai entrato nel merito", ha sottolineato il ministro dell'Interno, riferendosi al caso Moscopoli. "Quando hanno toccato qualcuno di loro - ricorda il vicepremier - qualche fratello, qualche amico, qualche padre, non mi son permesso di dire mezza parola, sarebbe carino che quelli che governano con me si fidassero di me, quando dico che non abbiamo mai visto una lira".

Salvini ribadisce la sua accusa di inciucio, per ora solo in salsa Ue tra M5S e Pd. "Noi abbiamo preso atto della svolta storica di Di Maio, con Renzi, Macron e Berlusconi". E il suo ritornello da quando la Vor der Leyen è stata eletta a Stasburgo. E sentirsi attaccato per aver complicato - dopo il suo no alla delfina della Merkel - la nomina di un italiano in Commissione non gli va proprio giù: "Ci mettessero chi volessero, la dignità vale di più".

Oggi l'ipotesi del voto anticipato non è più fantascienza. "Il voto a settembre? Una domanda da fare ad altri" - leggi Sergio Mattarella - che "è garante del fatto che questo rimanga un paese democratico", spiega, ricordando come, comunque, la finestra elettorale resta ormai aperta. "come questo cielo di Helsinki".

Salvini attacca anche Conte "perché la sua lettera di oggi, in cui parlava di tradimenti, non l'ho apprezzata". Io danneggio l'Italia? "Gli auguro di essere fortunati a Conte e Di Maio, non vedo la Merkel e Macron che fanno interesse italiano".

E sulle voci che lo vorrebbero in riavvicinamento con Berlusconi, il leader del Carroccio resta vago: "Non ho nostalgia per il passato, ringrazio Berlusconi e Putin che confermano il fatto che non abbiamo preso soldi dalla Russia, io guardo al futuro, ma se il presente è costellato di no e insulti è difficile lavorare così".

Poi lo attende un volo di oltre tre ore, che dovrebbe riportarlo diretto al Consiglio dei ministri di domani. Ma Salvini fa capire che non è aria. "Non vado al Consiglio dei ministri e neanche al vertice sulle autonomie, ci sono tanti altri validi leghisti", dice salutando Helsinki il ministro.

"Quando si approssima il venerdì - ha aggiunto - è un giorno importante, perché ci sono i figli. Il venerdì è dedicato ai figli e non a Di Maio". Prima gli italiani, anzi i figli, come aveva già detto, a inizio giornata, al suo omologo tedesco che lo prendeva in giro: "Sto facendo gli auguri a mio figlio Federico per il suo onomastico", rispondeva a Seehofer che gli aveva domandato ironico, avendolo visto con il cellulare in mano, se stesse già twittando per dire che i tedeschi sono cattivi con gli italiani.

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