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Via D'Amelio

Palermo ricorda Borsellino

19 luglio 2019 | 13.04
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La commemorazione in via D'Amelio a 27 anni dalla strage. Mattarella: "Resta forte impegno per la giustizia". Primo anno senza Rita Borsellino. Bonafede: "Lo Stato c'è, è il momento dei fatti"

La strage in via D'Amelio (foto apertura Fotogramma /foto nel testo Adnkronos)
La strage in via D'Amelio (foto apertura Fotogramma /foto nel testo Adnkronos)

"L’emozione suscitata dalla pubblicazione delle audizioni di Paolo Borsellino avanti alla Commissione Antimafia ha coinvolto in questi giorni tanti italiani e ha richiamato, ancora una volta, il nostro Paese all’impegno nella lotta contro la mafia e ai pesanti sacrifici che questa ha comportato. La riconoscenza verso la sua figura e la sua azione non si potrà attenuare con il trascorrere del tempo e appartiene al patrimonio di civiltà dell’Italia, conservato e coltivato specialmente tra i giovani. ed è, questo, un segno di speranza". Lo dice il capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel 27esimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita, insieme a lui, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

"Rivolgo nei loro confronti - sottolinea Mattarella - un pensiero commosso e rinnovo la vicinanza e la solidarietà ai loro familiari, tra i quali, per il primo anno, manca Rita Borsellino che ne ha continuato in altre forme lo stesso impegno. Rimane forte l’impegno per Paolo Borsellino, e per tutte le vittime di mafia, di assicurare, oltre al tributo doveroso della memoria, giustizia e verità".

CONTE - "Ricordiamo il giudice Borsellino, ucciso 27 anni fa insieme agli agenti della scorta. Le sue parole e il suo coraggio sono sempre vivi nella nostra memoria, nella nostra coscienza" scrive in un tweet il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Ricerca della verità e contrasto alle mafie sono per noi un imperativo, un impegno quotidiano".

BONAFEDE - "Ai cittadini che sono qui dico che lo Stato c’è e sta lavorando. La sua voce oggi non è quella del ministro, ma quella delle persone che sono qui e che credono ancora nello Stato dopo tutto quello che hanno subito. Ascoltare le parole dei familiari di chi è morto per servire lo Stato è ascoltare la voce stessa dello Stato, di chi ci crede veramente". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in via D’Amelio per ricordare il giudice Paolo Borsellino e tutte le vittime delle stragi di Cosa nostra. Il guardasigilli si è fermato a parlare a lungo con Vincenzo Agostino, il padre di Antonino, il poliziotto ucciso dalla mafia insieme alla moglie Ida Castelluccio il 5 agosto 1989.

"L’audio inedito di Borsellino - ha aggiunto - ci impone di ricordare che ci sono stati uomini dello Stato che lo hanno servito nonostante in quel momento lo Stato li avesse sostanzialmente abbandonati. E’ l’eredità drammaticamente più bella che possiamo consegnare alle nuove generazioni". Un lavoro, quello della commissione Antimafia, che per il guardasigilli è "apprezzabile".

"Due giorni prima del 27esimo anniversario dell’eccidio?", gli chiedono i cronisti a proposito della coincidenza temporale. "Non è a favore delle celebrazioni - ha risposto Bonafede -. In occasione di un momento importante la commissione ha voluto comunicare questo risultato, secondo me importante per la memoria del popolo italiano. E’ la memoria a che dobbiamo consegnare alle nuove generazioni".

"Adesso è il momento dei risultati e basta. Basta parole, basta commenti. La verità è un diritto che pretendono non solo i familiari delle vittime delle stragi, ma anche tutto il popolo italiano e la risposta deve arrivare con i fatti", ha aggiunto.

GABRIELLI - "Il 23 maggio e il 19 luglio sono entrati nella coscienza del nostro paese, appartengono al pantheon della memoria" ha detto poi il capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli, a Palermo per ricordare il giudice e gli agenti di scorta uccisi. "Ma c’è un rischio - ha aggiunto -che queste date rimangano solo occasioni celebrative, una sorta di incontro tra reduci". Ecco perché, ha sottolineato, "è importante combattere la mafia non solo sul piano repressivo".

"Se qualcuno tra di noi ha sbagliato deve pagare - ha concluso -. Chi sbaglia portando una divisa, sbaglia due volte perché tradisce il credito che i cittadini ripongono in noi".

Fiammetta Borsellino ha partecipato alla caserma a Lungaro di Palermo alla Commemorazione per il Giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta uccisi a strage di via D’Amelio. Presente anche il capo della polizia Franco Gabrielli. Questa mattina Fiammetta aveva lasciato in anticipo la commemorazione nel Chiostro della Questura di Palermo dove si è esibito tra gli altri Gigi D’Alessio, oltre al comico Sasà Salvaggio.

L'avvocato Fabio Repici, legale di Salvatore Borsellino, dal palco di via d'Amelio e rivolgendosi al presidente della Commissione antimafia Nicola Morra ha fatto riferimento a Giuseppe De Salvo, funzionario del Sisde legato, secondo il legale, a Bruno Contrada. "Fino a quando l'ombra di Contrada sarà al Viminale a decidere i destini dei testimoni di giustizia - ha puntato il dito - non sarete credibili. E' mai possibile che il governo del cambiamento lo tenga lì?".

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