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Faraone: "Sospendo la mia iscrizione al Pd"

20 luglio 2019 | 16.03
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L'annuncio con un post su Facebook: "Commissariato perché faccio troppa opposizione al governo"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Sospendo la mia iscrizione a questo partito. Rimango iscritto al gruppo parlamentare del Pd, continuerò la battaglia per la mia gente e contro questo governo e contro ogni inciucio coi Cinque Stelle". Ad annunciarlo, in un post su Facebook, è Davide Faraone dopo la decisione di ieri della commissione nazionale di garanzia dei democratici di annullare la sua elezione a segretario del Pd Sicilia.

"Se mi hanno commissariato perché faccio troppa opposizione al governo, si sappia che da domani ne farò ancora di più. E che forse il nuovo Pd dovrebbe occuparsi di fare opposizione a chi sostiene il governo di Di Maio e Salvini, non a chi ha sostenuto i governi del Pd - aggiunge - Io appartengo al Partito democratico. Se questo partito non è più democratico e cancella i risultati dei congressi, sospendo la mia iscrizione al Pd. Ma lavoro ancora più forte contro questo governo che fa male all’Italia. E che fa tanto male alla Sicilia ed al Mezzogiorno".

"Politicamente non posso pensare che l'obiettivo sia cancellare chi come me e come noi ha condiviso gli anni dei nostri governi dal partito. Fosse così sarebbe suicida prima che miope. Evidentemente al 'nuovo Pd' danno fastidio le battaglie che io ho fatto, ultima delle quali la marcia tra Ragusa e Catania per attaccare il governo nazionale. O la richiesta della mozione di sfiducia a Salvini contro il quale ho schierato il Pd siciliano a testa alta". "Io li ho sentiti con le mie orecchie gli insulti dei leghisti a Lampedusa, ci ho messo la faccia mentre altri stavano tranquilli nei loro palazzi romani. Se non lo sfiduciamo oggi, quando lo sfiduciamo un ministro del genere? - aggiunge - Ma il nuovo Pd non ha voglia di sfiduciare Salvini, avendo come priorità quella di sfiduciare Davide Faraone. Se non fosse una cosa seria, mi metterei a ridere".

"E' pazzesco con tutto quello che sta avvenendo in Italia sul Russia gate e la crisi nel Governo che una parte di renziani tiri Zingaretti dentro una polemica nella quale non c'entra nulla". Un esponente Pd molto vicino al segretario Nicola Zingaretti commenta così con l'Adnkronos le polemiche sull'annullamento dell'elezione di Davide Faraone, renziano della prima ora, a segretario regionale dem in Sicilia. Una decisione quella della commissione di garanzia che ha scatenato l'ira dell'area 'renziana' che ha chiesto conto al segretario del provvedimento su Faraone. Una polemica, secondo la stessa fonte, infondata è sbagliata. "Il segretario non entra e non entrerà mai nel merito delle decisioni della commissione nazionale di garanzia. E grave anche solo teorizzarlo ed è un modo sbagliato di fare battaglia politica interna in un momento come questo". "Se ci sono state violazioni nel congresso la commissione le ha appurate e assunto una decisione se qualcuno non è d'accordo faccia ricorso. Non vorrei che qualcuno nel Pd - conclude- pretenda l'immunità solo perché parte di qualche gruppo...".

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