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"Mai conosciuto Savoini", parla il Ceo di EuroIB

20 luglio 2019 | 17.04
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Alexander v. Ungern-Sternberg scrive un comunicato su Moscopoli: "Meranda non ha negoziato per noi"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"EIb non ha mai conosciuto, incontrato o parlato con Gianluca Savoini". E' quanto si legge in un comunicato firmato da Alexander v. Ungern-Sternberg, Ceo e fondatore della banca d'affari londinese, citata nell'affaire Metropol. Poi ancora: "EIB non ha mai conosciuto incontrato o parlato con esponenti di rilievo, rappresentanti o funzionari della Lega".

"Contrariamente a quanto è scritto sulla stampa, il signor Meranda non ha mai negoziato 'per conto' di EIB durante la sua visita a Mosca - chiarisce Ungern-Sternberg - e EIB non ha mai contattato l'Eni, né altri trader, né ricevuto quotazioni a seguito della nostra richiesta di dettagli dal fornitore Rosneft e meno che mai da Gazprom". Poi aggiunge: "EIB non è coinvolta in alcun presunto comportamento illecito che possa derivare dalle azioni che il sig. Meranda può aver compiuto e, se le circostanze lo richiederanno, in futuro adirà le vie legali".

Nella sua nota la "EIB conferma di avere sottoscritto un accordo con Gianluca Meranda in veste di consulente per l'Italia il 12 ottobre 2016". L'intesa "fu firmata con validità di 9 mesi a meno che non si decidesse di estenderla di comune accordo in forma scritta, il che non è mai accaduto". Quindi, "l'accordo cessò il 12 luglio del 2017", precisa Alexander v. Ungern-Sternberg.

La banca spiega che nel corso della consulenza l'accordo "assegnava a Meranda il potere di 'agire nell'interesse' di EIB (ma non 'per conto' della stessa) nelle trattative con potenziali venditori di prodotti petroliferi, sulla base di istruzioni scritte. Tali istruzioni non vennero conferite". Nel corso dell'accordo concluso il 12 luglio 2017, prosegue EIB, "nessuna transazione d'affari è mai stata avviata con il sostegno del sig. Meranda". Inoltre, "nessun compenso è mai stato pagato dalla EIB al sig. Meranda o al suo studio legale", perché "le sue attività erano su base non esclusiva" e prevedevano un compenso in base al buon fine di eventuali trattative.

"Nei giorni scorsi abbiamo appreso dalla stampa che Meranda avrebbe detto di avere avuto un incontro a Mosca 'per conto di Eib'. Ciò non corrisponde al vero e di fatto egli agì come free lance, informandoci in termini solamente generali dello svolgimento dell'incontro", aggiunge il Ceo. "Dopo la sua visita - spiega - in veste di free lance a Mosca, dove tenne l'incontro esplorativo il 18 ottobre, Meranda propose alla EIB una possibile transazione petrolifera 'back to back' che coinvolgeva Rosneft, per la quale noi avremmo organizzato il finanziamento".

"Dopo il ritorno di Meranda da Mosca e su suo suggerimento - prosegue Ungern-Sternberg - il 29 ottobre 2018 inviammo, non direttamente, ma attraverso di lui, una richiesta di informazioni relativa alla quotazione per distillati. Non abbiamo mai ricevuto risposta alla nostra richiesta né da Meranda né da Rosneft. Di conseguenza, con Rosneft non è stato mai negoziato o concluso alcun contratto, mai organizzato alcun finanziamento e nessuna somma è stata mai trasferita ad alcuno in relazione a questa proposta di transazione". In conclusione, "per quanto ci riguarda la transazione ipotizzata da Meranda non ha mai avuto luogo".

La EIB non ha mai saputo di contatti tra Gianluca Meranda, Gianluca Savoini e Gazprom. Spiega infine il ceo della banca d'affari britannica. "EIB - si legge - ha appreso dalla stampa negli ultimi giorni che l'8 febbraio 2019 il sig. Meranda inviò una lettera, utilizzando la carta intestata della banca (della quale era in possesso per il suo precedente ruolo) e da lui stesso firmata nonostante non avesse alcun potere di delega, a Gianluca Savoini, relativa a un diverso fornitore (Gazprom) del quale EIB non era a conoscenza e con il quale EIB non ha mai condotto alcun affare".

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