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Sfida sui conti

26 luglio 2019 | 07.34
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Salvini contro Tria: "Se pensa di fare una manovra da robetta non sarà il nostro ministro dell’Economia"

(Fotogramma)
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Tav, autonomie, sicurezza e, di nuovo, conti, tasse e manovra. Non si placa la tensione tra M5S e Lega. Ieri Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno avuto un colloquio alla luce degli avvenimenti dell'ultima settimana. "Con Di Maio ho parlato di opere pubbliche, Tav" ha detto il leader della Lega. Ma sono state le parole del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a scaldare gli animi. Nel 2020 ''ci sarà un deficit molto contenuto, quello che serve all'economia italiana'' ha spiegato il titolare di via XX Settembre intervenendo a SkyTg24. L'impegno prima che con Bruxelles, ha sottolineato, ''è con il Parlamento italiano, che a volte si dimentica'' di aver approvato una risoluzione con cui ha chiesto al governo di ''rispettare i saldi di finanza pubblica con misure alternative all'aumento dell'Iva''.

Quanto alla flat tax, per introdurla sarà necessario reperire risorse anche attraverso la cancellazione di alcune agevolazioni fiscali ma ''non vanno toccate le detrazioni che hanno un forte impatto sociale'' come la sanità e l'istruzione perché ''lì si basa anche la crescita'' ha rimarcato il ministro. Prima di decidere se intervenire tagliando la spesa corrente o le detrazioni sarà necessario ''fare una mappatura''. Comunque, ''la scelta sarà politica''. ''Non c'è nessuna flat tax per tutto il mondo'', ''alcune proposte hanno una serie di detrazioni e deduzioni, insomma una finta flat tax'', ha illustrato in giornata. In realtà ''si tratta di diminuire il numero degli scaglioni, iniziando dal primo anno e poi, possibilmente, ridurre ancora'' negli anni successivi. ''La scelta su quali classi di reddito si potranno ridurre dipende da quali tagli di spesa si faranno'' ha affermato Tria. Poi i minibot. Sul tema ''mettiamo una pietra tombale'' ha ribadito, assicurando, inoltre, che anche il tema Italexit ''non è mai stato sul tavolo''.

Parole che la Lega non ha gradito. "Il ministro Tria ha detto cose che non mi sono piaciute, ha detto che nella manovra taglieremo un po’ le tasse, rispettando le regole europee. La Lega sta al governo se possiamo tagliare le tasse a tanti italiani e fare una manovra coraggiosa" ha scandito Matteo Salvini. "Se ce la fanno fare bene, altrimenti ce la facciamo da soli" ha avvertito il leader della Lega.

"Io non litigo mai con nessuno, se il governo fa il governo va avanti" ha messo in chiaro il vicepremier. "Aver sbloccato Tav e altre opere è un buon segnale - ha rilevato Salvini - ma voglio ancora capire qual è l'idea di manovra economica". Il titolare del Viminale è stato netto con Tria: "Se il ministro dell’Economia pensa di fare una manovra da robetta non sarà il nostro ministro dell’Economia". E alla festa della Lega Lombarda ha ribadito: "Se la squadra di governo è compatta, si va avanti, altrimenti scaldare la poltrona da ministro non è da me. E un parere lo chiederemo a voi".

A commentare le dichiarazioni di Tria anche il presidente della Commissione Finanze della Camera, il leghista Claudio Borghi. "Ho ascoltato un'interessante intervista del ministro Tria dove afferma di aver già deciso il deficit per il 2020, di non aver intenzione di attuare i minibot e di aver già deciso come fare la flat tax - ha detto Borghi all'Adnkronos - Tutto ciò è curioso perché sono argomenti attualmente in corso di discussione all'interno del nostro partito e non mi pare vi sia stato ad oggi un confronto approfondito su tutti questi temi". "Comunque le nostre sono idee e proposte e le idee spesso durano di più dei ministri o dei deputati", ha evidenziato Borghi. "È preciso dovere di un ministro del nostro governo tagliare le tasse, pagare i fornitori velocemente, riconoscere i crediti di imposta e rispettare il contratto di governo e gli impegni del Parlamento, tutti, non solo quelli graditi. Se non si è d'accordo - ha sottolineato ancora Borghi - nessuno obbliga a continuare a fare il ministro".

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