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Centrodestra si spacca sulla piazza

30 agosto 2019 | 06.46
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Invocata solo da Meloni e Salvini, che annunciano due manifestazioni separate contro la nascente maggioranza M5S-Pd, Forza Italia non ci sta. Tajani prende le distanze: "Ognuno fa le sue scelte". Divisi pure sulle consultazioni di Conte con i leader di Lega e Fdi che danno forfait

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Il governo giallo rosso non è nemmeno nato e il centrodestra, che si prepara all'opposizione, già si spacca. Su due fronti. La prima frattura, tra i leader, si consuma sulla piazza, invocata solo da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che annunciano due manifestazioni separate contro la nascente maggioranza M5S-Pd, mentre Forza Italia non ci sta. La seconda spaccatura riguarda la partecipazione alle consultazioni del premier incaricato Giuseppe Conte, in programma domani mattina a Montecitorio: il 'Capitano' dà forfait (manderà i sottosegretari uscenti Claudio Durigon e Lucia Borgonzoni), idem la presidente di Fdi (invierà i suoi capigruppo), Forza Italia, invece, ci dovrebbe andare al completo, anche se la presenza di Silvio Berlusconi non è sicura al 100%.

Il Cav è rientrato oggi ad Arcore ed è atteso domani mattina di nuovo a Roma. Ma c'è chi scommette che alla fine resterà a Milano. In ogni caso, a guidare la delegazione azzurra, composta dai capigruppo Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, ci sarà il vicepresidente forzista, Antonio Tajani. E la presenza del numero 2 del partito, fanno notare fonti azzurre, conferma l'intenzione di smarcarsi dagli alleati, spazzando via ogni interpretazione diversa. Non a caso, è proprio Tajani a indicare all'Adnkronos la linea, concordata con l'ex premier: ''Noi siamo all'opposizione", ma "siamo per la democrazia parlamentare e rispettiamo le istituzioni".

Parole che suonano come un vero e proprio monito per i partner di coalizione. "Se il premier incaricato ci chiede di incontrarci, ci andiamo e spieghiamo le ragioni del nostro dissenso. Del resto, andare alle 'consultazioni' non significa essere conniventi con Conte...'', puntualizza Tajani, invocando il senso di responsabilità e il rispetto delle istituzioni, a cominciare da Sergio Mattarella. Ed è sempre l'ex presidente del Parlamento Ue a prendere le distanze da Lega-Fi, a nome del partito, anche sul ricorso alla piazza: ''Salvini e Meloni in piazza? Ognuno fa le sue scelte...''.

Renato Brunetta non usa mezzi termini: ''Il 4 marzo Salvini ha fatto il primo ribaltone rispetto al centrodestra andando a palazzo Chigi con i 5S. Poi ha spiazzato tutti con un altro ribaltone, provocando la crisi della maggioranza gialloverde e ora che M5S e Pd stanno provando a fare un governo con le stesse modalità, il leader della Lega invoca la piazza? Ma per fare cosa? Si accomodi, mi sembra davvero di stare a 'Scherzi a parte'...''. Il responsabile economico di Fi ci va giù duro: ''Salvini e Meloni vogliono disertare le consultazioni con Conte? Continuino pure così... Forza Salvini, forza Meloni, lo dico con simpatia. Con la stessa simpatia che hanno loro nei nostri confronti...".

Salvini annuncia di scendere in piazza in diretta Fb intorno all'ora di pranzo: "Sabato 19 ottobre" ci sarà "una giornata di mobilitazione, la giornata dell'orgoglio nazionale italiano, da nord a sud, della maggioranza silenziosa, che non vuole un governo che nasce la notte a Bruxelles". L'annuncio viene accolto con soddisfazione da Meloni, che però contesta l'idea di fare due manifestazioni separate e all'Adnkronos dice: ''Bene Salvini che ci ha ripensato, quello che mi chiedo però è: perché aspettare due mesi per fare una cosa da solo? Il momento di scendere in piazza è ora".

"La Lega - è l'esortazione del presidente Fdi che ha organizzato una protesta in piazza Montecitorio in occasione del voto di fiducia- venga a dire no al governo con noi quando si vota la fiducia". E ancora: "La nostra manifestazione - continua Meloni - è aperta a tutti gli italiani che vogliono manifestare il loro dissenso, indipendentemente dal partito che votano. Penso ad esempio ai troppi elettori cinquestelle traditi da questo inciucio col Pd''.

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