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Gelo Berlusconi-Salvini

31 agosto 2019 | 17.23
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Cav infastidito da insulti e continui cambi di umore, ma alleanza con la Lega non si tocca

(IPA/ Fotogramma)
(IPA/ Fotogramma)

Resta il gelo tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Il Cav, raccontano fonti parlamentari azzurre, europeista convinto e pronto a riconquistare i voti moderati persi in questi anni dell'elettorato di centrodestra, comincia a pensare seriamente che non ci si può più fidare del 'Capitano' e dei suoi repentini cambi di umore, che lo portano a prendere decisioni sbagliate, con il risultato di consegnare il Paese nelle mani della sinistra. Nel bel mezzo della trattativa M5S-Pd per la nascita di un governo giallorosso, l'ex premier è sempre più preoccupato per le sorti del Paese e teme un monocolore sovranista. A infastidirlo, però, è soprattutto il comportamento del segretario di via Bellerio, che è tornato ad attaccare Forza Italia.

Quel che avrebbe fatto irritare il presidente di Fi, riferiscono le stesse fonti, non sono tanto gli insulti, i toni accesi, che fanno parte del gioco, ma "l'inaffidabilità di Matteo". Non è quindi in discussione la Lega e la storica alleanza, ma l'attuale leadership. Che ad Arcore il malumore verso Matteo sia forte lo dimostra, fanno notare, il vero e proprio fuoco di fila di tanti azzurri, big e peones, contro l'ex ministro dell'Interno a difesa e sostegno del leader azzurro.

La senatrice Maria Rosaria Rossi ci va giù duro e accusa ''Salvini di aver inasprito i rapporti di coalizione tra Fi e Lega per delirio di onnipotenza". E "gli italiani meritano di essere governati da qualcuno che sa che si vota dopo 5 anni, non dopo 5 mojito, ci troviamo di fronte a un 'capitano' che ha mandato allo sbando se stesso, il suo partito e gli elettori che gli avevano dato fiducia", attacca l'ex tesoriere forzista.

Molto critico è Sestino Giacomoni, membro del nuovo coordinamento nazionale di Fi: "Se in questi mesi Salvini avesse partecipato a qualche vertice di coalizione e ascoltato i consigli di Berlusconi, probabilmente avrebbe fatto qualche errore in meno".

"Nessuno in Forza Italia - avverte - ha mai messo in discussione l’alleanza con la Lega", ''tutti però riteniamo che il centro destra non possa essere un monocolore sovranista ed estremista, perché non sarebbe mai maggioranza nel Paese". ''Per questo - dice Giacomoni, che chiede agli alleati di tornare a confrontarsi insieme - siamo convinti che il ruolo di Forza Italia sia fondamentale: solo noi possiamo portare all'interno del centro-destra la tradizione liberale, cattolica, riformista e garantista Per questa ragione dovremmo tornare presto sederci intorno ad un tavolo per concordare insieme la strategia migliore per vincere le prossime elezioni regionali e nazionali".

La prima a far sentire la sua voce critica è Maria Stella Gelmini. "Forza Italia è il partito del sì: allo sviluppo, alle grandi opere infrastrutturali, al taglio delle tasse, alla riforma della giustizia, alla sicurezza. Per questo non comprendiamo le dichiarazioni di Salvini in cui ci accusa di essere una forza che, al pari dei 5 Stelle con cui ha governato per 14 mesi, lavora o ha lavorato per frenare o bloccare i provvedimenti che servono al Paese".

Mara Carfagna rincara la dose: ''Capiamo il momento di difficoltà di Salvini nello scoprire che i pieni poteri esistono solo nei videogiochi. Invece di sognare sudditi anziché alleati, si ricordi che scassando il centrodestra è riuscito nel capolavoro di abbandonare il Paese alle sinistre e al Movimento Cinque Stelle...''.

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